
Perfosfati lascia spazio alla fiera
Da fabbrica di concimi chimici, utilizzati dagli agricoltori della Bassa veronese, a zona fieristica e spazio per mostre e spettacoli.
Il Comune di Cerea (Verona) ha imboccato ancora all’inizio degli anni ’90 la strada della riqualificazione urbanistica, pur senza gli strumenti messi a disposizione dalla legge regionale 23. Non esistevano i Piru, quando l’amministrazione nel 1995 acquisì una parte dell’area ex Perfosfati, iniziando la progettazione del piano di recupero per gli edifici. “Acquisizione e riqualificazione sono stati finanziati con i fondi europei e attraverso gli stanziamenti del patto territoriale regionale – spiega Stefano Perlin, assessore comunale ai Lavori pubblici – Il cantiere è ancora aperto a dieci anni di distanza, ma i lavori si dovrebbero concludersi entro l’anno o al massimo per la primavera 2006”.
L’area dove sorgeva la fabbrica – nata nel 1908 per produrre concimi e in particolare il perfosfato -, dopo un’espansione che la portò a occupare 36mila metri quadrati, nel 1988 fu abbandonata. Perfosfati spostò la produzione in una zona più decentrata e idonea alla preparazione di prodotti chimici, lasciando un immenso complesso vuoto a pochi passi dal centro e quindi immerso nel tessuto urbano di un comune che ora conta circa 15mila abitanti.
La ristrutturazione più complessa riguardò l’edificio più antico, corpo centrale della fabbrica, vincolato dal ministero dei Beni culturali e ambientali, come sito di archeologia industriale. “Proprio considerando questi vincoli – chiarisce Perlin – che avrebbero impedito l’abbattimento delle strutture esistenti, era difficile immaginare una destinazione diversa da quella pubblica. Così abbiamo creato un contenitore unico per il comprensorio”. Nel 1996 iniziano i lavori e prosegue la progettazione del restyling di un secondo edificio protetto. Nel 2002 la fabbrica viene restituita alla città, mentre ora sono in fase di recupero gli ultimi magazzini.
La Perfosfati è diventata sede di manifestazioni fieristiche (150mila visitatori l’anno) e può contare su un centro congressi che garantisce una capienza fino a 400 persone. “Presto – conclude l’assessore – sarà pronta anche un’area uffici: attraverso fondi europei nascerà qui il centro di formazione per gli artigiani del mobile d’arte”.