Rassegna stampa

Per la riqualificazione una dote di 70 milioni

É una sorta di rivoluzione. Nei prossimi mesi il volto del polo fieristico fiorentino è destinato a cambiare in maniera radicale. Aumenteranno gli spazi: dagli attuali 50mila a circa 70mila metri quadrati disponibili, grazie al potenziamento di alcuni padiglioni all’interno della Fortezza da Basso, al trasferimento del liceo Machiavelli la cui sede sarà riutilizzata da Firenze Fiera, alla costruzione di un nuovo auditorium interrato da 2mila posti davanti al Palazzo dei congressi e messo in collegamento diretto con il vecchio anfiteatro, che a sua volta sarà ristrutturato e portato fino a una capienza di 1.050 posti. «Abbiamo scelto questa soluzione perché più rapida e meno costosa rispetto alle altre ipotesi che erano state fatte», spiega Pietro Marchini, amministratore delegato di Firenze Fiera, la società che gestisce gli spazi del polo fieristico e congressuale del capoluogo toscano, 17 milioni di fatturato quest’anno e una perdita stimata di 700mila euro, la metà di quella del 2002.

La seconda parte della rivoluzione è rappresentata dal cantiere aperto per interrare una parte del viale Strozzi, che divide la Fortezza da Basso dall’area del Palazzo dei congressi. L’opera, già a buon punto, consentirà di realizzare un’unica isola pedonale, con il traffico che passerà in sotterranea. Si tratta di lavori effettuati con lo strumento del project financing. Lavori che comprendono anche il nuovo parcheggio (anch’esso interrato) sul retro della Fortezza e la nuova viabilità in corrispondenza della ferrovia. A conti fatti, si tratta di un piano d’investimenti per circa 70 milioni. «Sono interventi strutturali importanti – dice il presidente di Firenze Fiera, Alberto Bianchi – che miglioreranno la dotazione del polo espositivo. Certo, si paga uno scotto per i disagi che procurano i cantieri, ma alla fine il vantaggio sarà per tutti».

Non potendo contare su spazi e quote di mercato da primi della classe, Bianchi e Marchini dicono di voler puntare sulle rassegne di qualità e sulla leadership in alcune nicchie di offerta, come nel caso delle rassegne organizzate da Pitti, con cui infatti è stato prolungato il contratto fino al 2007. «Non esiste altro luogo al mondo che può offrire un polo fieristico come il nostro – dice l’amministratore delegato – siamo in pieno centro e disponiamo di una struttura storica di straordinaria bellezza e appeal: sono carte vincenti che vogliamo sfruttare bene per far decollare l’attività di Firenze Fiera». Marchini spiega che affittare spazi non basta più: «Siamo un’industria di servizi che punta a fare soprattutto comunicazione è questo il valore aggiunto che possiamo e dobbiamo mettere in campo».

Firenze Fiera si appresta a investire direttamente quasi 20 milioni, tra lavori di ristrutturazione, nuovo auditorium e campagna promozionale. I mezzi ci sono, grazie anche alla ricapitalizzazione da 10 milioni conclusa in autunno, tanto che i vertici della società escludono la vendita del Palazzo degli affari, ipotizzata nei mesi scorsi. «Non riteniamo utile cedere fette di patrimonio – sottolineano Bianchi e Marchini – molto meglio ammodernare e riutilizzare la struttura del Palaffari, magari per farne un sorta di executive center». Sembra così tramontata definitivamente la prospettiva di adibire il palazzo a hotel. Ma altre strutture alberghiere nasceranno comunque nei pressi della Fiera. L’ultima e più sostanziosa parte della rivoluzione urbanistica fiorentina riguarda infatti il recupero della ex area Fiat di viale Belfiore, vicino alla Fiera, dove tra le altre cose l’architetto Jean Nouvel inserirà un hotel quattro stelle lusso; la nuova stazione sotterranea dell’Alta velocità, a non più di due chilometri dalla Fortezza; e il riutilizzo della dogana di via Valfonda, di fianco al Palazzo dei congressi, una volta che la struttura sarà lasciata libera dalla Guardia di Finanza.

Per vedere terminate tutte queste opere serviranno anni. Le previsioni parlano del 2008-2009. Più probabilmente si arriverà alla soglia del 2010, che è anche la prospettiva temporale del Piano strategico della città, voluto dal sindaco Leonardo Domenici e realizzato in collaborazione con gli Enti locali e le categorie economiche del territorio metropolitano. Il futuro di Firenze sarà in una dimensione metropolitana e il polo fieristico è destinato a essere uno dei volani dello sviluppo economico.

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