Rassegna stampa

Patto di ferro Vicenza-Verona

Un patto di ferro fra le amministrazioni provinciali di Verona e Vicenza. Gli anni dell’indifferenza, per non dire della silenziosa rivalità, sembrano passati: Vicenza e Verona ripongono nei cassetti le foto dei rispettivi campanili e si apprestano a siglare uno storico patto, il primo di questo genere per il Vicentino. Si tratta di un protocollo d’intesa, che verrà firmato a giorni dal presidente della Provincia veronese, Elio Mosele, e la presidente della Provincia berica, Manuela Dal Lago. Ed è stata proprio quest’ultima a darne notizia, ieri mattina, dopo aver approvato la delibera in Giunta. «L’obiettivo – spiega la presidente Dal Lago – è di creare un dialogo costante fra le due amministrazioni sui temi importanti che interessano due realtà con problematiche simili. Si tratta di confrontarsi e progettare assieme». In questa fase la presidente non dice molto di più: per maggiori dettagli se ne riparlerà a giorni, al momento della firma congiunta. Per il momento basti sapere che il protocollo prevede spunti di dialogo e confronto su sviluppi urbanistici, problematiche socio-economiche, formazione, viabilità, trasporti. In particolare, il patto di ferro sarà la base per ragionare insieme sull’Alta velocità (nella foto un tunnel della Tav) – come conferma la presidente Dal Lago -, ma anche sull’università, su settori dell’economia come il marmo e l’agroalimentare, sui sistemi di trasporto quali lo sviluppo della rete della metropolitana di superficie, sui sistemi fieristici, sull’energia. Uno dei temi chiave, poi, potrebbe essere il prolungamento a nord dell’autostrada Valdastico, accanto al collegamento fra il futuro casello di Noventa e il Basso Veronese. «È un accordo importante, che ci permetterà di organizzare insieme le cose importanti», commenta la presidente Dal Lago. Un accordo fortemente voluto da entrambe le amministrazioni. Che qualcosa si stia muovendo sull’asse Verona-Vicenza è testimoniato anche dalla proposta di creare una rete fra città metropolitane che da qualche giorno è all’esame dell’assessore comunale all’urbanistica Maurizio Franzina. Il piano immagina collegamenti strategici fra le città di Vicenza, Mantova, Verona, Trento e Brescia. Una costellazione metropolitana al centro della quale, per la verità, non c’è Vicenza, ma Verona. Chissà cosa ne penseranno dalle parti di Padova, Treviso e Venezia, che storicamente dialogano fra di loro con frequenza e familiarità su quella parte della regione. Indagine sul trasporto merci. A proposito di intese, la Giunta provinciale ha dato il via libera, ieri mattina, a un accordo con la Camera di commercio, in base al quale i due enti si impegnano a fornire gratuitamente le informazioni desunte dalle proprie banche dati, mettendo a disposizione i risultati di indagini e studi in materia di riqualificazione territoriale e mappatura delle arterie di traffico. «La Camera di commercio – si legge nella delibera – si coordinerà con la Provincia nell’ambito del progetto “Vicenza nel terzo millennio” per la realizzazione di indagini, in particolare l’analisi quali-quantitativa del trasporto merci in relazione alla dotazione infrastrutturale esistente e programmata». Lo statuto della Fiera. Ratificate dai tre enti fondatori della Fiera (Comune, Provincia e Camera di commercio) le modifiche allo statuto dell’ente di via dell’Oreficeria. «Al fine di consentire una migliore funzionalità in vista dell’adozione di strategie per un suo riordino a livello locale, nazionale e internazionale – si legge nella delibera – e per poter intraprendere con maggior speditezza ed efficacia progettualità e realizzazione dei programmi, è apparso prioritario dare un nuovo assetto statutario all’Ente Fiera». Le modifiche apportate, in particolare, aumentano la rappresentanza nel consiglio di amministrazione degli enti pubblici fondatori.

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