
Parma punta sul Cibus per rafforzarsi
Paolo Tomassone
La strategia è puntare alle manifestazioni internazionali per esportare il "marchio italiano" nel settore alimentare di tutto il mondo, ma rafforzare anche le alleanze con i "vicini di casa" per aggredire con maggiore abilità il mercato.
Fiere Parma, pur registrando una lieve perdita nel fatturato del 2007, punta tutto su uno degli appuntamenti di nicchia del settore agroalimentare: la quattordicesima edizione di Cibus, dal cinque all’otto maggio 2008. Un evento – a detta degli operatori e degli organizzatori – che consentirà alla società di mettere a frutto gli investimenti e gli sforzi degli ultimi mesi.
«Il 2007 – spiega il presidente Franco Boni – è stato per noi un anno di grandi investimenti, durante il quale siamo riusciti a promuovere nuove iniziative e a rafforzare anche "vecchi marchi". Abbiamo fatto un passo notevole nella direzione internazionale, rivolgendoci in particolare alla Russia, all’India e alla Cina per portare il top del prodotto italiano soprattutto nel settore agroalimentare. È stata anche un’occasione per stringere relazioni importanti con clienti che inviteremo poi ad essere presenti al Cibus di maggio, per avere nel salone di riferimento del settore le massime espressioni mondiali».
L’expo di Parma stima di chiudere il 2007 con un fatturato intorno ai 25 milioni, circa 400mila euro in meno rispetto al bilancio preventivo. Questo non preoccupa il management che è abituato a registrare un aumento significativo degli utili in prevalenza negli anni pari, quando vengono messi in calendario appuntamenti di fama nazionale e internazionale.
Notevoli benefici verranno dalla nuova strada complanare all’A1 che, a breve, metterà in collegamento diretto il casello dell’Autosole di Parma con il quartiere fieristico. «Una risposta concreta – spiegano dalla Fiera – alle polemiche che finora hanno accompagnato le grandi manifestazioni fieristiche ospitate a Parma e che scaturivano dalle sofferenze della viabilità cittadina. È il primo, grande, investimento per la realizzazione della nuova fiera di Parma».
A questa infrastruttura, nel 2008, si aggiungeranno i lavori per la realizzazione di un nuovo sistema d’areazione in due padiglioni.
Mentre BolognaFiere e Fiere Rimini studiano un progetto per una futura aggregazione, la fiera di Parma continua a guardare a Verona e a Bari, con cui promuove da tempo collaborazioni per «risparmiare risorse – afferma il presidente Boni – e far risparmiare gli stessi espositori. E per essere sempre più competitivi». «Siamo attenti – prosegue – all’alleanza tra Rimini e Bologna. La nostra Spa ha comunque maggioranza pubblica e per il futuro si deciderà con lei».
Da dicembre la società ha un nuovo amministratore delegato: Roberto Ravazzoni, 49 anni, professore ordinario di Marketing e reti all’Università di Modena e Reggio Emilia.