
Parma polo di eccellenza per la filiera agroalimentare
Crescita nelle rassegne tecniche specializzate, più stretto legame con la realtà territoriale e accordi con Verona per le fiere agroalimentari. Sono queste le nuove linee d’azione di Fiere di Parma. che verranno sviluppate quest’anno.
Le illustra Franco Boni, da un anno presidente della società fieristica parmense. «La nostra Fiera è specializzata essenzialmente in due grandi filiere: quella agroalimentare e quella dell’antiquariale. Il nostro obiettivo è di aumentare ulteriormente questa nostra specializzazione occupando altri spazi di espansione».
Così per quanto riguarda l’agroalimentare si sta programmando. per fine anno, una nuova rassegna dedicata ai prodotti del commercio equo e solidale, una novità assoluta per il nostro mercato in un segmento in costante crescita. Un completamento di un’offerta rivolta all’agroalimentare che comprende anche rassegne sulle tecnologie produttive e sul packaging.
«Ma soprattutto – prosegue Boni – intendiamo legare sempre più le nostre manifestazioni alla città e al territorio. Per esempio a maggio, in occasione del Cibus, la nostra rassegna di punta, cercheremo di coinvolgere la città con una serie di eventi strettamente legati alla manifestazione. E sempre per quanto riguarda Cibus stiamo lavorando per esaltarne l’aspetto internazionale. Per questo stiamo gestendo con l’Ice una serie di iniziative finalizzate a portare a Parma buyers da tutto il mondo così da fornire un servizio sempre più puntuale ai nostri espositori».
Ma la vera novità è l’avvio della collaborazione con la Fiera di Verona. «Parma col Cibus e Verona con Vinitaly rappresentano due poli di assoluta eccellenza per le manifestazioni agroalimentari. Per questo stiamo lavorando per una collaborazione sempre più stretta tra le due e per lo sviluppo di ogni possibile sinergia». Intanto è stata trovata una prima intesa per la promozione comune delle due fiere sui mercati internazionali: inizierà dal prossimo autunno con presentazioni in Cina e in Russia. «L’obiettivo finale – spiega Boni – è quello di avvicinare le due manifestazioni concertando i rispettivi calendari per poter sfruttare al massimo le sinergie tra i due marchi e offrire agli operatori internazionali un unico grande appuntamento dedicato all’agroalimentare sulle piazze di Parma e Verona».
Parma non esclude poi altre intese sia con Verona, sia con altre fiere che offrano la possibilità di operare su terreni affini per sviluppare sinergie utili a tutti.
Oltre all’agroalimentare, l’antiquariale: «Con le nostre cinque manifestazioni dedicate copriamo l’intero settore offrendo agli operatori un patrimonio di competenze specifiche difficilmente eguagliabile», dice il consigliere delegato Emilio De Piazza. Nel 2005 Fiere di Parma ha ospitato 30 rassegne che hanno coinvolto 6.100 espositori e 350mila visitatori per una superficie espositiva complessiva venduta di 230mila metri quadrati.