Rassegna stampa

Padovafiere ai francesi, per i veneti sarà guerra

Padovafiere non accetta discussioni: la vittoria va ai francesi, ormai è ufficiale. A nulla è servita la volontà di rilanciare ancora, espressa ieri dalla cordata guidata da veronesi e vicentini. Il d.g. del complesso fieristico padovano, Andrea Olivi, ha infatti spiegato in una lettera che, dopo le continue deroghe, ormai i tempi sono scaduti. Con un’escamotage, però: nel caso in cui il colosso francese non mantenga l’offerta migliorativa proposta (16 milioni per la parte gestionale contro i 13,5 dei veneti), allora il rilancio dei compaesani sarà preso in considerazione. La decisione è stata comunicata ieri sera dal team padovano, riunitosi per l’occasione nel quartier generale della provincia patavina. Ed ecco l’ennesima batosta nei confronti dei compaesani veneti, che ora non risparmieranno ricorsi e battaglie legali contro i vicini di casa, che hanno fatto sfumare il sogno di un polo fieristico tutto regionale. Ciò che trapela dagli ambienti veneti è che la procedura utilizzata nella gara per la privatizzazione di Padovafiere viene ritenuta molto discutibile, tesi sostenuta anche dal presidente della regione, Giancarlo Galan. In particolare, è dubbio il ruolo che avrebbero giocato nella partita i milanesi: secondo i veneti, infatti, alle spalle del colosso francese Gl events si sarebbe mossa anche la Fiera di Milano, nonostante le continue smentite arrivate dal coté padovano. A sostegno di questo, il fatto che Piergiacomo Ferrari, a.d. della Fiera del capoluogo lombardo, ha sempre spinto apertamente per la proposta avanzata dalla società d’Oltralpe, senza contare i rapporti esistenti tra Milano e Padova. E intanto, la notizia della vittoria dei francesi è arrivata come ciliegina sulla torta, dopo una giornata a dir poco infuocata, caratterizzata da un susseguirsi di indiscrezioni stampa, comunicati, lettere e riunioni, che si inseriscono in una bagarre economico-politica che va ben oltre il profilo economico dell’operazione in sé. Le offerte per l’acquisizione di Padovafiere sono arrivate ufficialmente sul tavolo del gruppo patavino lo scorso 1° febbraio, quando c’è stata un’importante riunione presso la Camera di commercio, con la presenza dei tre soci: provincia, comune e la stessa Camera di commercio. In quella sede, questi ultimi hanno dato mandato ai tre segretari generali, Giuseppe Contino, Girolamo Amodeo e Alessandro Selmin, di verificare la convenienza delle due offerte, rimandando così a ieri la decisione. Dopo la vittoria senza sorprese dei francesi, ora si aprono due scenari possibili nella partita Padovafiere. Veronesi e vicentini, dopo aver analizzato la correttezza delle procedure adottate nella gara, potrebbero chiedere ai francesi di contrattare, rivedendo gli accordi. Oppure sarà guerra aperta. Sta di fatto che un asse Lione-Milano-Padova potrà solo creare un danno alle fiere venete e all’economia del Nordest, che si trova già in una situazione difficile. Ma la regione appoggerà pienamente lo sviluppo di Verona e Vicenza, insieme a Venezia, al Longarone, al Friuli, alla Croazia e alla Slovenia.

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