
Padova preferisce i francesi
Nella città del Santo fanno larghi sorrisi. Sono onorati, anche contenti, che le Fiere di Vicenza e Verona si siano fatte avanti per contendere ai francesi di GL Events il 75 per cento del capitale di PadovaFiere. «Segno che si comincia a ragionare in ottica di squadra – concordano – e che il nostro ente può diventare un polo di aggregazione». Però, alla fine, cioè tra un mese, quando il cda dovrà decidere tra le due offerte, la scelta cadrà sui francesi. «Non posso certo dire con un mese di anticipo come finirà la partita – mette le mani avanti il presidente di PadovaFiere, Ferruccio Macola – ma di sicuro stiamo parlando di due offerte completamente diverse. Non tanto nella parte economica, di cui devo ancora valutare i dettagli, quanto nella tipologia dei pretendenti». – Da una parte i francesi, dall’altra i veneti. Lei sa che le istituzioni regionali, politiche ed economiche, fanno logicamente il tifo per i locali… «Sì, lo so, ed è comprensibile. Ma io non mi riferivo tanto alla differenza di nazionalità dei contendenti, quanto piuttosto alla loro natura giuridica: da una parte c’è un gruppo imprenditoriale privato, dall’altra c’è un’alleanza di enti pubblici». – Messaggio recepito: PadovaFiere è l’unica ad avere avviato il processo di privatizzazione, predisponendo il modello della spa. Ma un eventuale ingresso nel capitale della holding semipubblica veneta verrebbe preso da Padova come un passo indietro? «Qui si mette il coltello nella piaga. C’è una legge comunitaria che impone alle fiere di essere privatizzate. E io ho ricevuto mandato da parte dei soci proprietari (Comune, Provincia e Camera di commercio di Padova) di portare avanti il processo di privatizzazione. In questo senso l’interessamento di GL Events ci è parso l’occasione migliore per far fare a Padova un doppio salto di qualità». – Perché doppio? «Perché, in un colpo solo, si ottenevano lo scopo di privatizzare e quello di sviluppare l’attività espositiva della Fiera». – Verona e Vicenza non sono in grado di fare tutto questo? «Non certo di privatizzare». – Non teme l’accusa di campanilismo, di Padova che vuole alzare barriere contro le città vicine? «È un’accusa che non ha senso. Ci fosse un’offerta di un Tronchetti Provera o di un qualsiasi altro soggetto imprenditoriale privato, veneto o di chissà dove, noi saremmo ben contenti». – Senta, Galan, Zonin e Calearo, tanto per fare alcuni nomi illustri, hanno detto a chiare lettere che il Veneto non può lasciarsi portar via attività importanti come le Fiere… «È giusto, così come è giusto cercare di ridurre la concorrenza tra i tre enti fieristici. Però credo che si potrebbe utilizzare una strada alternativa, sfruttando l’offerta di GL Events ». – E che strada ci sarebbe? «Penso a voce alta: i francesi entrano nel capitale di PadovaFiere e poi partecipano, non in maggioranza, ad una holding veneta di controllo. Ma è solo un’ipotesi. Ripeto: lo sbarco a Padova di GL Events, a mio avviso, è un’occasione da non perdere. Ci sono molti più vantaggi che svantaggi». – E se usano PadovaFiere come cavallo di Troia per portare qui le merci francesi? Gli imprenditori veneti non sono molto contenti… «Ma lo sa qual è stata la prima cosa che mi ha detto Olivier Ginon, il presidente di GL Events, quando ha capito che il suo ingresso nel capitale di Padova era possibile se non probabile? Che tipo di imprenditori ci sono in zona e se sono interessati ad esporre le loro produzioni all’estero, nelle tante esposizioni curate in giro per il mondo da GL Events ». – Insomma, da come si esprime, Vicenza e Verona non hanno chance? «Beh, dipende. Io sono un manager ma poi è la proprietà che deve decidere». – Come dire, se passa l’ordine di scuderia di Galan, Verona e Vicenza non possono essere fermate… «È nel diritto dei proprietari fare una scelta. Ma io sono stato nominato col mandato, da me condiviso, di portare a termine un vero processo di privatizzazione. Se saranno scelti altri criteri, dovranno scegliersi anche un altro presidente».