Rassegna stampa

Ora il Polo si divide su Sea e Fiera

A Milano i dossier Sea (aeroporti) e Fondazione Fiera stanno causando più di un maldipancia politico, soprattutto nel centro-destra. Le questioni sul tappeto sono due: la gara lanciata dal Comune per la cessione in blocco, attraverso un’asta competitiva, del 33% della Sea (i termini per la presentazione delle offerte scadono il prossimo 31 gennaio); la nomina del nuovo presidente della Fondazione Fiera Milano.

La successione di Roth. Partiamo dalla Fiera. Il presidente in carica, Luigi Roth (65 anni), al pari dell’intero Consiglio generale della Fondazione, è giunto al termine del mandato. Ma il rinnovo delle cariche, dato per imminente, continua a slittare. La designazione del nuovo presidente della Fondazione Fiera spetta alla Giunta regionale lombarda guidata da Roberto Formigoni. Sulla riconferma di Roth, che ha condotto in porto con successo la realizzazione del nuovo polo fieristico di Rho-Pero (il più grande del Paese) nel pieno rispetto dei tempi, si è consumata una profonda spaccatura in Giunta, in particolare all’interno di Forza Italia. Da un lato c’è il presidente Formigoni fortemente determinato a prolungare il mandato di Roth; sull’altro versante c’è invece qualla parte di Forza Italia che appoggia il senatore azzurro, Giampiero Cantoni (ex presidente della Bnl), sostenuta apertamente dalla Lega Nord, "nemica giurata" di Roth. La candidatura di Cantoni è stata caldeggiata a Formigoni dal premier, Silvio Berlusconi, dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e dal leader leghista Umberto Bossi. Il senatùr pare abbia addirittura minacciato la crisi di Governo se la Giunta lombarda non dovesse procedere con la nomina di Cantoni.

Roth è nel mirino per l’accumulo di cariche che detiene. Ma, fanno notare persone a lui vicine, la realtà è diversa da come viene descritta: Roth è vicepresidente della Cassa depositi e prestiti (Cdp) e presidente della partecipata Terna, ma in entrambi i casi senza deleghe operative; è consigliere indipendente di Telecom Italia e anche in questo caso senza deleghe operative; è presidente (in proroga) di Fondazione Fiera Milano, la sola carica con i pieni poteri. Va aggiunto che i formigoniani non sono tutti allineati con il presidente: per esempio si dice che il potente assessore ai Servizi sociali, Giancarlo Abelli, mostri qualche perplessità sul nome di Roth (ma sono illazioni). Ormai il braccio di ferro Roth-Cantoni (difficile s’inserisca al momento un terzo incomodo, anche se alcuni suggeriscono la figura di un tecnico per uscire dall’impasse) è a un bivio: o si deciderà in una delle prossime Giunte – Formigoni infatti non ha alcuna intenzione di cedere – oppure, se non si troverà un accordo, la nomina sulla presidenza di Fondazione Fiera Milano slitterà a dopo il voto politico.

Il caso Sea. C’è maretta tra il sindaco, Gabriele Albertini, e il 68enne presidente della Sea, Giuseppe Bencini. Quest’ultimo avrebbe preferito la scelta del collocamento in Borsa per la privatizzazione della società aeroportuale, mentre Albertini ha optato per la cessione in blocco al miglior offerente del 33% (prezzo base: 600 milioni di euro). Anche sulla determinazione del maxidivendo straordinario non c’è stata identità di vedute: il Cda della Sea ha proposto al sindaco una cedola da 200 milioni (considerato «giusto» dal forzista Maurizio Lupi), mentre Albertini ne chiedeva 250. Sul super dividendo deciderà, il 30 gennaio, l’assemblea dei soci, con Bencini che resta ben ancorato sul ponte di comando. E i prossimi giorni si annunciano caldissimi: l’agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor riferisce infatti che proprio la Cdp starebbe valutando la possibilità di partecipare a un finanziamento per l’acquisto del 33% della Sea.

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