
Oggi i tre enti fondatori danno il via libera alla privatizzazione della Fiera Casarin: «Entro i primi di agosto potremo firmare il contratto con Gl Events»
Oggi i tre enti fondatori danno il via libera alla privatizzazione della Fiera Casarin: «Entro i primi di agosto potremo firmare il contratto con Gl Events»
«Credo che, ragionevolmente, entro i primi di agosto si potrà firmare il contratto con i francesi». Con queste parole il presidente della Provincia Vittorio Casarin ente socio di Padovafiere, sancisce un evento storico. La fiera di Padova infatti sarà la prima degli enti fieristici veneti ad essere privatizzata. Oggi in contemporanea i tre consigli dei soci fondatori della Fiera. Provincia, Comune e Camera di Commercio si ritroveranno per dare il via libera al contratto. In dettaglio la proposta di Gl Events, che prevede lo scorporo dalla attuale spa di una newco, di cui i francesi avranno l’80 per cento del capitale e che gestirà le manifestazioni fieristiche, sembra aver accontentato i tre enti fondatori. I francesi metteranno subito 16 milioni di euro per l’acquisto dell’80 per cento del pacchetto, scuciranno 500mila euro l’anno per le manutenzioni straordinarie, verseranno 4milioni di euro nella newco come capitale e in più 5milioni di euro a finanziamento, non restituibili prima di 1095 giorni dalla erogazione. I tre vecchi soci avranno la partecipazione di tre membri nel nuovo cda, mentre i francesi si impegneranno a cedere una parte delle azioni della newco a imprenditori locali. In cambio di tutto questo avranno i locali della vecchia società ora chiamata “Padovafiere immobiliare spa” in affitto per 30 anni a un canone di 1milione e 360mila euro (più Iva). Infine, circostanza inzialmente non prevista,i tre soci fondatori potranno da subito prendersi in percentuale i dividendi nel caso di utili maggiori di 2milioni e 500mila euro l’anno. Infine Gl Events si è impegnata a garantire che tutto il personale attuale di Padovafiere sarà impiegato nella newco. La delibera che sarà presentata al consiglio provinciale oggi pomeriggio con lo schema di contratto prevede delle particolarità. Dice Casarin: «Sono piccole differenze che poi porteremo all’attenzione degli altri soci. Ma secondo noi dei 500mila euro necessari per la manutenzione annuale straordinaria, almeno 250mila dovranno andare per investimenti funzionali concordati con i soci pubblici. Questo perché i francesi non distraggano tutti i fondi che mettono, per interventi che servono solo a loro. In secondo luogo i 4milioni di euro messi nella newco come capitale dovranno andare ad aumentare anche la percentuale di capitale dei soci pubblici. In terzo luogo alla fine dei trent’anni il contratto non si dovrà solamente ristipulare ma si dovrà dare origine alla riscrittura di un nuovo contratto». Qual è l’opinione di Casarin su quest’avvenimento? «L’operazione è buona. Sia nella scelta del partner francese che nella metodologia usata. Anche perché questi mesi hanno consentito di chiarire i rapporti con i nuovi acquirenti e di evitare incomprensioni in futuro. Inoltre l’arrivo dei francesi darà più garanzie sullo sviluppo dell’ente e alimenterà soprattutto l’indotto, sto pensando a ristoranti, alberghi, parcheggi e servizi. Devo dire inoltre che il fatto che nella competizione siano entrate anche le cordate vicentina e veronese non ha fatto altro che far lievitare il valore della Fiera a livelli che mai ci saremo immaginati e questo per i soci fondatori è stato un bene». Mauro Giacon