
Obiettivo: il polo fieristico
Ziche cerca un’alleanza con Bologna per non rimanere stretto tra Milano e Padova «Ci stiamo muovendo in tutte le direzioni con l’obiettivo di contribuire alla creazione di quel polo fieristico del Nordest che appare ora tanto più necessario di fronte ai tentativi di Milano di ingrandirsi anche a scapito degli altri». Valentino Ziche, presidente di Fiera di Vicenza, non vuole rimanere schiacciato tra Verona, Padova, in mano ai francesi e più lontano Fiera di Milano. Sa di poter contare su un asset di prim’ordine, il settore orafo-gioielli ed è per questo che ha iniziato a tessere una rete che lo sta portando fino a Bologna. «Infatti, non ho parlato di Veneto o solamente di Triveneto. Parlo di un polo del Nordest e l’Emilia-Romagna, Bologna deve farvi parte. Per i grandi enti fieristici veneti c’è una prospettiva sinergica molto più coerente con Bologna piuttosto che con Milano». In attesa di vedere gli esiti dell’apertura di questo “fronte sud”, Ziche però muove anche a livello locale e sa di doversi rafforzare e soprattutto riequilibrare per conquistare nuovi spazi e nuova competitività. Attualmente Fiera di Vicenza (nel 2004 il fatturato è stato di 26 milioni con un utile di 73mila euro mentre la stima 2005 è di ricavi per 25,3 ml) risulta fortemente sbilanciata sul segmento oreficeria che rappresenta circa l’80\% del business complessivo. “Troppo -spiega Ziche- dobbiamo espanderci anche su altri versanti, senza peraltro intaccare l’eccellenza di quel settore peraltro funzionale alla specifica realtà produttiva del distretto”. Si è scelta la “dual option” di una crescita interna con la “invenzione” di nuove rassegne specializzate -e alcune ipotesi di fattibilità sono già in fase avanzata di studio- e di un’espansione per linee esterne. «In sostanza acquisizioni o partnership con altri soggetti così da arricchire la nostra offerta, rendendola appetibile agli espositori con un’attenta politica di calendari». Niente sovrapposizioni, piuttosto accorpamenti così da creare una massa critica competitiva capace a sua volta di attrarre nuove attività. «Fare squadra non basta, va avviato un percorso virtuoso che da un lato risponda al “cannibalismo” milanese dall’altro incroci la domanda delle imprese». Intercettare la potenziale domanda estera è compito di Vicenza Fiera International motore di una serie di iniziative che vedrano nel corso del 2006 l’ente presieduto da Ziche varcare i confini italiani e aprire dei canali negli Usa (a Las Vegas) ad Hong Kong (con effetto traino per l’intero mercato cinese) e Istanbul (la Turchia è temibile concorrente dell’oreficeria italiana). A. Bu.