Rassegna stampa

Nuovo impulso alle Fiere

Si allarga la testa di ponte dell’Emilia-Romagna in Cina. Il Centro servizi di Shanghai, aperto nel 2001, è stato potenziato dalla fine dell’anno scorso per rispondere alle crescenti esigenze dei rapporti fra il sistema economico emiliano-romagnolo e il più grande mercato asiatico. La priorità assegnata alla Cina, del resto è testimoniata dall’aumento delle risorse a essa dedicate dalle istituzioni. «Il 30% del nostro budget – dice Ruben Sacerdoti, responsabile dello sportello della Regione per l’internazionalizzazione – è ormai rivolto alla Cina. La stessa Regione è promotrice, insieme a Confindustria Emilia-Romagna, di un’iniziativa indirizzata al mercato cinese sulla meccatronica».
Il Centro servizi di Shanghai è un progetto in cui la Regione ha fatto da capofila, ma in cui il coinvolgimento di altre istituzioni è stato ampio, dall’Unioncamere al sistema fieristico regionale, alle Apt. Hanno aderito al progetto le associazioni imprenditoriali regionali. In connessione con l’iniziativa del Centro servizi, Unioncamere ha creato una unità operativa per consulenze alle imprese emiliano-romagnole interessate al mercato cinese, mentre la Fiera di Bologna e quella di Rimini hanno già annunciato joint venture con un partner locali.
Il Centro servizi di Shanghai, il cui responsabile è Mario Agostini, punta a fornire un supporto alle aziende della regione per aumentare la loro presenza sul mercato cinese. Fra le richieste più frequenti provenienti dalle imprese, dicono in Regione, ci sono la domanda di informazioni di mercato e di carattere normativo e amministrativo e la richiesta di supporto nell’individuazione di distributori locali e potenziali partner cinesi. Dopo il rafforzamento dell’ufficio, è crescente anche l’interazione con imprese cinesi che si rivolgono al Centro per stabilire un contatto con diverse realtà dell’Emilia-Romagna.
La presenza nell’iniziativa delle fiere punta a sviluppare attività fieristiche bilaterali, aiutando gli operatori economici della regione a partecipare alle più importanti manifestazioni sul mercato cinese, ma anche aumentando la partecipazione dei cinesi agli eventi fieristici in Emilia-Romagna.
Elemento decisivo della presenza istituzionale in Cina è il coordinamento. «Nell’organizzare la presenza in Cina – ha detto Giorgio Prodi, economista dell’università di Ferrara ed esperto dell’economia del Paese asiatico, intervenendo a un recente seminario all’università Johns Hopkins di Bologna, organizzato dall’Ice e dalla Konrad Westrick – bisogna evitare a ogni costo una dispersione delle risorse e degli sforzi fra le Stato, le Regioni e altre istituzioni».

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