Rassegna stampa

Nuova Fiera di Roma, Cazzola si ritira ma i lavori del cantiere vanno avanti

Cambiano gli equilibri imprenditoriali della nuova Fiera di Roma, che diventa un po´ meno “privata”. Da ieri ha ceduto tutte le sue partecipazioni romane, non certo di poco conto, erano il 50% cento, la Promotor International, la società bolognese di Alfredo Cazzola, il “signor Motorshow” e numero uno in Italia nella gestione di spazi fieristici. Ma, assicurano i vertici della Fiera di Roma, anche se Cazzola lascia, non si sfalda il “castello” economico-gestionale del grande progetto in project financing che sta prendendo corpo in 93 ettari lungo la Roma-Fiumicino. Le quote ormai “ex” del patron, oltrechè di Motorshow, anche di Lingotto Fiere, e Smau, vengono acquistate dalla stessa Fiera di Roma Spa, presieduta da Andrea Mondello e composta al 47% da Camera di Commercio di Roma e il resto Regione e Comune. E così, uscito il forte privato Cazzola, nella società di gestione che si chiama Fiera di Roma srl, la holding Fiera di Roma spa avrà complessivamente il 75 % del capitale azionario e il resto, il 25%, continua ad essere del gruppo Lamaro dei fratelli Toti. Per ora non si parla dell´ingresso di altri soci esterni. E proprio il gruppo Toti sta anche realizzando l´opera: il cantiere va avanti, parola d´ordine è minimizzare l´addio di Cazzola, anche ieri i vertici della Fiera di Roma confermavano che i progetti non subirà alcun contraccolpo, la nuova Fiera aprirà come stabilito nel 2006. Nessuna dichiarazione dai protagonisti: i portavoce specificavano che «sia il dottor Mondello che il dottor Cazzola, per clausole contrattuali, hanno stabilito di spiegare quanto è avvenuto solo con una breve nota-stampa congiunta». Annotazioni a tal punto stringate che, viceversa, farebbero intuire che forse l´accordo non sia stato così incruento. «Fiera di Roma spa e gruppo Promotor International hanno concordato sull´opportunità di sciogliere in modo consensuale, nei prossimi mesi, la joint venture che li vedeva collaborare in Fiera di Roma srl, la società che gestirà il futuro quartiere fieristico di Roma» recita così la nota stampa ufficiale. Ma, in un passaggio più delicato, «alla base della decisione ci sono diverse visioni strategiche e di impostazione del business». Quali le divergenze? Nessuno ha voluto dire di più. Certo è che il valore delle quote “ex Cazzola” è stato valutato da Lazard 6,5 milioni di euro, che saranno versati all´imprenditore bolognese da Fiera di Roma spa. «In questa fase di transizione che durerà due mesi», si legge ancora nella nota «resta l´attuale Cda che provvederà alla nomina di un Direttore generale indicato da Fiera di Roma spa». Ma proprio sulle ultime nomine del consiglio d´amministrazione, proprio ieri, è scoppiata una polemica: per Michele Meta, capogruppo ds in consiglio regionale «Storace per l´ennesima volta ha fatto il pieno in un cda nominando tre suoi fedelissimi, (Giulio Tamborra, Francesco Lollobrigida, entrambi di An, e Renato Panella vicino a Fi), invece di rispettare la correttezza istituzionale di nominare, su tre membri, almeno uno dei partiti d´opposizione così come aveva fatto il Campidoglio».

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