Rassegna stampa

Non si sa nemmeno dove ospitare tutti per le prove, si pensa alla Fiera di Tito

Trentamila domande per 78 posti. Un esercito di aspiranti impiegati e funzionari che spera di entrare negli uffici della regione Basilicata. Il concorso bandito dal massimo ente lucano è andato letteralmente in tilt, con un numero di domande presentate oltre ogni aspettativa, al punto da far slittare i tempi previsti per l’espletamento delle prove (entro il 20 gennaio la regione conta di indicare l’iter dei concorsi).
Dire che l’intero territorio sarà mobilitato non è un eccesso: per quei quasi 80 posti di lavoro concorrerà più di un cittadino ogni 20 residenti. E solo per i 22 posti da esperto di servizi amministrativi c’è un concorrente ogni 40 residenti, con una possibilità statistica di vincere pari allo 0,14%. Se la prova dovesse essere sostenuta da tutti i candidati contemporaneamente, occorrerebbe occupare gli stadi di Potenza e di Matera.
Il concorso più gettonato è quello per i 22 posti amministrativi, ma non è un caso isolato. Per 18 posti di esperto giuridico amministrativo “corrono” in 5.043, per gli 11 da professionista giuridico-amministrativo, ci sono 2.259 domande, per i 5 posti di esperto tecnico gli aspiranti sono 1.579 e così via, fino ad arrivare ai 92 aspiranti ad un posto di professionista tecnico-veterinario.
«La procedura sta marciando – sottolinea il responsabile delle Risorse umane della regione, Pasquale Monea –, ma sconta la difficoltà dei numeri». Traduzione: quattro concorsi sui 15 totali (per un totale di 6 posti sulle 78 assunzioni da fare) potranno essere avviati direttamente alla fase concorsuale (a gennaio si dovrebbe sapere già il calendario e le relative commissioni) mentre per le altre 11 selezioni (per 72 posti) sarà necessario attivare la fase delle preselezioni.
L’obiettivo è sfoltire la platea di candidati con la classica selezione con quiz a risposta multipla, in modo da ridurre a numeri più “umani” (l’ipotesi è di un tetto di 300 candidati) l’accesso alla selezione vera e propria. «Contiamo di procedere alle assunzioni per fine 2010», assicura Monea. Ma i tempi sono differenti: i 512 candidati ai quattro concorsi meno “affollati” potrebbero metterci qualche mese in meno rispetto a chi parteciperà al “girone infernale”, quello da 22 posti di esperto amministrativo con 15.340 pretendenti. In questo caso si procederà alla preselezione che dovrà essere affidata ad una società specializzata del settore da individuare con un bando.
La regione assicura che dovrebbe essere pubblicato nel giro di un mese, ma non ci sono certezze. Così come non sono certi i tempi di espletamento delle preselezioni, che non saranno assegnati nel bando ma fanno parte integrante dell’offerta tecnica che dovrà presentare la società. La valutazione dell’offerta, dunque, terrà conto non solo di parametri economici, ma anche di altri fattori come la rapidità della preselezione, i cui tempi potrebbero essere differenti da concorso a concorso: quello per i due posti di ingegnere minerario ambientale a cui aspirano in 320 avrà una facilità di gestione maggiore rispetto al concorso da 15mila e passa concorrenti. «Di fronte a questi numeri – spiega ancora Monea – mi risulta anche difficile capire dove poter fare la prova: forse nei locali della Fiera di Tito, o in una tendostruttura. Ci stiamo ragionando su».
Il percorso, insomma, è piuttosto complesso. Riassumendo, i passi da fare sono diversi: la gara per trovare la società di selezione e la relativa aggiudicazione; la nomina della commissione regionale che dovrà sovrintendere alle operazioni della società privata (succede così in tutti i concorsi pubblici); la convocazione dello scritto (in questo caso gestito direttamente dalla commissione di concorso); la correzione degli elaborati; la convocazione delle selezioni orali e il loro espletamento; la formulazione delle graduatorie con la proclamazione dei vincitori e, successivamente, le assunzioni. Un iter lungo e complesso che, peraltro, coinciderà, almeno in parte, con la fase elettorale. Così i concorsi potrebbero essere materialmente espletati poco dopo il voto di marzo e l’intera fase selettiva ultimata entro l’estate. Sempre che vada tutto liscio.
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