
Niente dimissioni in Fiera Bastianelli e Drudi non ci stanno alle critiche
PESARO – Dimissioni? Neanche a parlarne. Il presidente della Fiera Learco Bastianelli e il consigliere delegato Alberto Drudi non sembrano intaccati dalle contestazioni e dalle critiche praticamente unanimi del Consiglio di amministrazione sulla gestione del Momi, la rassegna “Moto & Miti” che ha suscitato entusiasmo nei visitatori ma anche aspri rilievi nei soci azionisti. Soprattutto per un deficit che si preannuncia pesante, oltre mezzo milione di euro. E che si va ad aggiungere al già consistente passivo delle casse fieristiche. La bocciatura del contratto agli organizzatori Rossi- Falcioni per l’organizzazione di altri tre “Momi”, contratto da trecentomila mila euro netti all’anno firmato solo da presidente e consigliere delegato senza l’avallo del Cda, è suonato come una forte e grave sfiducia. Ma non raccolta. Per i due amministratori della Fiera era un’occasione da non perdere, un’opportunità giusta. E non ci stanno alle critiche del giorno dopo. Prima tutti entusiasti, dopo tutti scontenti e pronti al massacro. Colpa del deficit? I vertici sotto accusa lasciano trapelare che il Consiglio di amministrazione era consapevole del rischio di un passivo per una manifestazione del genere, al primo anno di prova. Non solo. In ambienti fidati sostengono che il contratto non è stato firmato a scatola chiusa, ma esiste la clausola di una ratifica da parte del Cda. E che prima di firmare, qualcun altro sapeva. Il presidente avrebbe anche confidato ad amici che la contestazione è diventata politica. Resta il fatto che stanno per partire lettere di contestazione ai due organizzatori Rossi-Falcioni per decisioni e spese non autorizzate. E il consiglio da dato incarico a revisori e commercialisti di vederci chiaro sui conti. Quelli disponibili. Gli altri? Presidente e consigliere delegato rassicurano: arriveranno.