
Nell’esercizio 2008 Ebitda a 28 milioni
N onostante i buoni risultati del primo semestre 2008 Analisi Mercati Finanziari (Amf) mantiene il giudizio neutral su Fiera Milano . Gli analisti ritengono che gli attuali prezzi di mercato esprimano abbastanza adeguatamente il valore del titolo (in base alla valutazione effettuata secondo il metodo Dcf), ma sottolineano che, come di consueto, risulta difficile effettuare stime sui prossimi esercizi di una società il cui modello di business prevede di necessità forte stagionalità non solo infrannuale ma fra un anno e l’altro in funzione della presenza/assenza di importanti manifestazioni pluriennali.
È però certo che l’assegnazione a Milano dell’Expo 2015, se per il momento non si può includere nelle stime future (non è possibile ipotizzare i risultati effettivi della manifestazione né tanto meno gli effetti sui conti di Fiera Milano), ha però sicuramente incrementato l’appeal di Milano come piazza fieristica e, pertanto, alcune ripercussioni positive sui risultati di Fiera Milano potrebbero verificarsi anche ben prima del 2015. Per ora gli analisti, alla luce dei risultati del primo semestre 2008, ritengono che il gruppo potrà conseguire i risultati indicati dal management nella guidance per l’esercizio in corso, vale a dire ricavi per circa 320 milioni, un Ebitda (margine operativo lordo, Mol) intorno a 28 milioni e un Ebit (risultato operativo) di circa 15 milioni, mentre l’utile netto, dato che la fiscalità 2008 dovrebbe essere pressoché trascurabile (Fiera Milano dispone di perdite pregresse utilizzabili a fini fiscali), dovrebbe attestarsi a circa 14 milioni. Questo risultato consentirebbe di tornare al pagamento di un dividendo (l’esercizio 2007 si era chiuso in perdita), probabilmente con un pay-out elevato come è nelle tradizioni del gruppo fieristico milanese.
Gli analisti giudicano favorevolmente la strategia di acquisizioni posta in essere nella prima metà del 2008 (e del resto prevista dal piano industriale 2007-11), e in particolare l’operazione sui 39 marchi in precedenza di proprietà della controllante. Tuttavia ricordano che il flottante del titolo e il volume delle contrattazioni rimangono piuttosto limitati, rendendo ancor più difficile una corretta valutazione da parte del mercato.