
Negli Usa eventi ad hoc focalizzati sull’export
– Negli Stati Uniti le hanno sempre chiamate Trade shows e sono nate con lo scopo di creare degli spazi incontro b2b, spesso spartani, qualche volta addirittura organizzati in diversi piani di grattacieli commerciali. Oggi uniscono al grande richiamo per i businessman anche una cornice di divertimento "festaiola". La piazza fieristica più importante è diventata Las Vegas, seguita da Chicago. Las Vegas in particolare utilizza un modello – che Rimini sta copiando – che valorizza al massimo il suo gigantesco parco di alberghi: di giorno per le fiere e di notte per il divertimento. Mettendo tra l’altro a disposizione grandi facilitazioni per i trasporti e i soggiorni con un successo crescente di arrivi. Ma le fiere in questo paese sono un formidabile strumento di promozione delle alte tecnologie dove l’industria Usa è ancora molto forte. Una scelta che l’Italia potrebbe imitare. «Il governo degli Stati Uniti ha un International Buyer Program (Ibp) a cura dal Us Department of Commerce – sottolinea Rick De Lambert, console commerciale del l’Ufficio di Milano – che promuove le aziende americane con alto potenziale per l’esportazione in un numero preciso di fiere specializzate selezionate per la loro qualità e capacità di attirare i buyer internazionali».
La novità è che non si tratta di fiere al l’estero per le quali vi sono altri programmi ma di eventi fieristici che si svolgono in Usa. «Nell’alta tecnologia per esempio sono comprese esposizioni focalizzate su settori come il satellite, le telecomunicazioni wireless e in banda larga, le tecnologie del broadcasting e multimedia e la security».