
Nasce a Verona una Tv satellitare Popolare, Fiera e Regione nel team
Un team di forze imprenditoriali e finanziarie scaligere (e venete) si sta lanciando nel business della tv tematica. E lo fanno alla grande, con il satellitare ed il digitale, due mezzi che consentiranno alla nuova emittente (in onda dal gennaio 2006) di raggiungere 600 milioni di famiglie in tutto il mondo. I programmi, non a caso, saranno proposti in inglese, italiano e altre lingue, mentre i contenuti riguarderanno il Nordest nel suo insieme: cultura, stile divita, economia e tradizione. Dell’iniziativa fanno parte – con ruoli diversi – importanti realtà come il Banco Popolare di Verona e Novara, la Fiera di Verona, la Fondazione Arena e un pool di qualificate aziende scaligere (con nomi come Bauli), la Regione e altre realtà istituzionali. Ma la Spa, pur avendo un nucleo azionario forte, si propone di essere una «public company» con un capitale ancora aperto alle piccole e medie imprese. Pur se il cuore del progetto è veronese (la sede principale è nella Villa Mattarana a San Michele in Extra, mentre la sede secondaria a Venezia, alla Giudecca) il marchio prescelto per presentarsi al mondo dal gennaio 2006, è «Venice Channel». Il perché lo spiega Ernesto Boni (una lunga esperienza pregressa all’Ufficio Estero della Banca Popolare), oggi consigliere delegato di Venice Channel: «Il marchio prescelto è stato Venice Channel perché riteniamo che Venezia rappresenti latu sensu il Triveneto. È un brand naturale, conosciuto in tutto il mondo. Verona è splendida, ma va proposta nel più ampio contesto di un territorio che spazia da Trieste al Garda, da Cortina al Trentino Alto-Adige.» Di quest’area, spiega il manager, è importante saper comunicare al mondo, via satellite (tramite Astra, Hot Bird e Eutelsat) l’irripetibile «mix» fatto di aziende dinamiche, di qualità del vivere e dell’abitare, di cibo e vino, di arte e cultura. «Oggi, in fatto di made in Italy, si vendono non tanto i prodotti materiali, ma servizi e significati immateriali. C’è il passaggio da un’economia dei “bisogni” ad un’economia dei “desideri”: si consumano prodotti, arte, cultura: tutto assieme. Il valore della comunicazione è centrale per le piccole e medie aziende che vogliono espandere i loro flussi in esportazione: è a loro che ci rivolgiamo», spiega Ernesto Boni. Il quale, forte di lunghi anni trascorsi all’estero per conto della Popolare, spiega: «Le nostre imprese non potranno mai fare concorrenza ai paesi produttori di “commodities”, come la Cina e il Sudest asiatico. Per vincere, noi veronesi e veneti, dobbiamo comunicare uno stile di vita che si identifica con il territorio». Venice Channel ha già identificato una serie di programmi che formeranno il «palinsesto» televisivo. Tra i format figurano «The Venetian House» (arredo, design), «Academy» (scuola d’arte), «La bottega del bello» (alto artigianato), «Capitani d’Industria» (personalità e storie), «Real Estate & Holiday» (soluzioni per il turismo), «Carnet» (locandina degli eventi), «Food &Wine» (vino, cibo), «Design, Moda, style», «La Grande Lirica» (Arena di Verona, Teatro la Fenice), «I Grandi Eventi». «Credo che se Verona investirà in questa iniziativa sarà un successo per tutto il territorio, il segno che sappiamo fare sistema», conclude Ernesto Boni.