Rassegna stampa

Napoli perde terreno su Roma

Se Milano è "Campionaria", Napoli è "Milionaria". È mutuato dalla celebre commedia di Eduardo De Filippo il nome di una delle nuove fiere, focalizzata sui beni di consumo di lusso, che segneranno il 2006 della Mostra d’Oltremare di Napoli. Fantasia e apertura organizzativa non mancano nel quartiere espositivo partenopeo, che consegna tuttavia agli osservatori lo spettacolo amaro di una buona squadra costretta a giocare su un terreno inadeguato: il paragone calza bene per l’attività fieristica della Mostra spa, che ha un peso non preponderante (lo scorso anno solo 28 eventi fieristici su 169 in totale) nella gestione del più grande parco urbano, comprensivo di teatri e piscine, esistente a Napoli. Il team che affianca il presidente Raffaele Cercola è valido e apprezzato dagli organizzatori esterni (ai quali è affidato in outsourcing il 100% delle manifestazioni), ma le strutture non sono all’altezza degli eventi medio-grandi cui potrebbe ambire la città sotto il profilo fieristico, soprattutto nel campo delle fiere specializzate, che sono quelle maggiormente qualificanti per un quartiere.
Succede allora che organizzatori del calibro di Centrexpo, la spa milanese specializzata nelle fiere del settore macchine da stampa e cartotecnica, non resistono alla sirena rappresentata dal nuovo quartiere di Roma e spostano la loro fiera: Medprint, nata a Napoli nel 1999 e subito affermatasi come la più grande manifestazione della meccanica strumentale nel Mezzogiorno, si terrà nella prossima edizione, nel 2007, nel nuovo polo fieristico della capitale (che sarà operativo dal prossimo settembre). E si profila concreto il rischio che anche altri organizzatori di vaglia nel settore business-to-business lascino la Mostra d’Oltremare per andare ad occupare la più grande, accessibile e meglio organizzata nuova Fiera di Roma.
La situazione della Mostra d’Oltremare riporta il discorso su temi già dibattuti. Lo sviluppo di Napoli sotto il profilo fieristico è un’occasione perduta: lo studio commissionato dalla Regione a Deloitte, presentato più di un anno fa, è ormai datato; all’esame del documento non hanno fatto ancora seguito scelte strategiche precise dal parte del governo regionale. Mentre settori industriali e artigianali come il tessile-moda e l’oreficeria attrezzano in proprio (è il caso del Polo della Qualità, di Oromare e del Tarì) i propri spazi espositivi, Cercola ed il suo staff mettono a frutto le strutture e le competenze che ci sono, fanno risultati economici positivi concentrando l’attività prevalentemente sul fronte consumer: 28 fiere nel 2005 (una in più rispetto all’anno precedente) hanno determinato un fatturato di 6,5 milioni di euro per spazi e servizi, con un progresso, seppur lieve (+1%), sul 2004. Elevato il turn over delle manifestazioni: nuove 7 fiere su 28 lo scorso anno, mentre per il 2006 ne sono programmate 30 di cui 6 “new entries” in calendario. Oltre a Napoli Milionaria, quattro debutti (Motoriamo, Terrazzi&Giardini, Sir-Import e Pastamania, le ultime due nel settore B2B) ed un ritorno, quello di Fimes, dedicata allo sport e al fitness.

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