
Napoli aumenta i ricavi e sogna una biennale d’arte
Il 2010, in barba alla crisi, si è chiuso con un incremento dei ricavi pari al 21,5% rispetto all’anno precedente. La speranza, per l’anno appena cominciato, è quella di fare ancora meglio puntando su un rinnovamento dell’offerta eventi. Ma il sogno, anche in forza dei sostanziosi investimenti infrastrutturali in corso, si chiama biennale dell’arte mediterranea.
È un buon momento per la Mostra d’Oltremare di Napoli: lo dicono i conti del bilancio appena chiuso, prima che l’agenda ricchissima di appuntamenti di Nando Morra, da meno di un anno presidente dell’ente. Il parco fieristico partenopeo vanta per il 2010 un giro d’affari da 13,7 milioni, il 21,5% in più sul 2009. Se calano (-10,6%) i ricavi per locazione di spazi e prestazione di servizi, pari a circa 7,65 milioni, un vero e proprio balzo in avanti (+158,5%) si registra per i ricavi dell’area patrimoniale, attestatisi intorno ai 5,42 milioni. L’offerta si mantiene nella parte alta della classifica nazionale per numero di eventi: dalle 15 fiere del 2000 all’attuale media di 28 kermesse l’anno, nonostante l’ennesima emergenza rifiuti che ha afflitto la Campania. «Lavorare su un territorio molto particolare come quello napoletano – spiega il presidente Morra – significa inevitabilmente scontare la pubblicità negativa di fenomeni come la criminalità o la spazzatura per strada. Una prospettiva interessante – continua Morra – potrebbe essere allora quella di trasformare la Mostra, attraverso eventi specifici, in un luogo di riflessione su tematiche come sicurezza e ambiente».
Il carnet in corso è in ogni caso già molto ricco: da TuttoSposi, a Nauticsud, salone internazionale della nautica secondo solo a Genova; dalla Borsa mediterranea del turismo che per numero di espositori e visitatori è preceduta solo dalla Bit di Milano, alla storica Fiera della casa, riqualificata già nel 2008 fino a portarla all’attuale traguardo delle 100mila presenze.
Quali le principali novità del 2011? «Avremo il debutto di TuttoBimbo – risponde il presidente – una nuova fiera collegata a TuttoSposi, rinnoveremo la tradizionale Festa della pizza e torneranno appuntamenti di qualità come EnergyMed e Agrosud. La stessa crisi ci ha spinti poi a ricercare nuove opportunità e disegnare nuovi scenari che vedranno la luce nel 2012».
Il discorso sulle infrastrutture, per esempio: la Mostra è una delle pochissime realtà fieristiche nazionali che investe sul patrimonio immobiliare. Ci sono infatti ben quattro cantieri aperti all’interno (il Teatro dei piccoli, il ristorante della piscina, il nuovo Palacongressi più un albergo a quattro stelle) che porteranno a un ulteriore allargamento dell’offerta.
«Sarebbe bello un giorno – dichiara Morra – partire da qui per ospitare una biennale dell’arte del Mediterraneo. Un evento culturale stabile che faccia fatturato mettendo bene in risalto l’antica vocazione della nostra struttura». Una vocazione d’Oltremare, per l’appunto.
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