
Momi, bloccato il contratto
torna all’elenco Il consiglio di amministrazione dice no a Rossi e Falcioni
Altolà. Il consiglio di amministrazione di Fiere Pesaro Spa, riunito l’altra sera in pieno mare procelloso, ha votato – cinque a favore e due astenuti, cioè presidente e amministratore delegato – la non ratifica del contratto, peraltro già firmato dai suddetti, Drudi e Bastianelli, con Massimo Falcioni e Graziano Rossi, che ne avevano chiesto – come si sa – la rinegoziazione. Il contratto, naturalmente, per il Momi, la cosiddetta pietra dello scandalo: per alcuni il toccasana e il salvagente per Fiere Pesaro, per altri il macigno che può portare a fondo la struttura.
Per il momento, quindi, è tutto congelato. Per i consiglieri che hanno scelto di bloccare il contratto del duo di gestione del Momi (si parla di 300 mila euro netti all’anno complessivi), si tratterebbe di un tipo di contratto deciso unilateralmente e andato ben oltre i limiti consentiti durante la gestione.
Una decisione che era nell’aria ma che provocherà ugualmente contraccolpi di natura anche politica. Per quanto riguarda le cifre – molto attese – del Momi appena concluso, nella riunione del consiglio di amministrazione non sono state ancora fornite. E quindi è stato chiesto ai vertici di produrli almeno in settimana.
L’affaire-Momi, intanto, continua a scuotere il mondo politico. Se per gli organizzatori sarebbe una mossa sbagliata ostacolare o, peggio, cancellare una manifestazione che ha dimostrato di rappresentare un fortissimo traino, ecco Corrado Mezzolani, consigliere comunale Ds, che scrive tra l’altro: “Recentemente si è svolta una manifestazione denominata Momi, patrocinata dalla Camera di commercio ed Ente Fiera, che purtroppo si è rivelata fallimentare dal punto di vista finmanziario. Questa manifestazione è stata appaltata a due privati cittadini dei quali uno è segretario politico dell’Udeur. Quella del Momi è stata una onerosissima avventura in un momento di gravi difficoltà finanziarie e grottescamente i promotori hanno paragonato l’evento al Rof. Il Comune, finanziatore degli enti promotori, non ha ritenuto ancora di dover esprimere opinioni”.