
Mmpi rilancia Chicago Art
Quest’anno la fiera Chicago Art 2008, dal 25 al 28 aprile, «è decisamente più grande e migliore» spiega il vice presidente di Merchandise Mart Properties Inc.(Mmpi), Mark Falanga. «L’anno scorso c’erano solo un centinaio di gallerie, quest’anno sono 181 con oltre 2mila artisti provenenti da 19 nazioni. Oltre 350 gallerie hanno fatto domanda al Comitato di Selezione». La fiera principale è affiancata da ben altri cinque eventi che vanno dall’Antiquariato alla Next Art Fair (espongono 170 fondazioni e gruppi non profit), da una mostra di artisti indipendenti alla prima rassegna di contemporanei latino americani, a una esposizione di Arte Primitiva prodotta da persone svantaggiate. La novità però è l’allargamento degli orizzonti al l’arte post-war storicizzata con il ritorno a Chicago Art di gloriose gallerie del passato con opere di superstar del XX secolo come Jasper Johns, Ed Ruscha, Richard Diebenkorn, Bridget Reilly, Vik Muniz, Alex Katz e Tom Wasselrman.
Da quando Merchandise Mart ha deciso di puntare sulla proprietà e gestione delle fiere d’arte – Mmpi Art Group comprende Art Chicago, Next, The Armory Show, Volta Basel, Volta NY e Toronto International Art Fair – è diventato chiaro che Chicago sarebbe diventato uno dei maggiori centri di tale attività. «Abbiamo speso vari milioni per trasformare i 60mila metri quadrati del 12esimo piano del palazzo del Merchandise Mart in locali adatti a grandi gallerie internazionali» prosegue Falanga «e rendere adeguati il piano terra e l’area circostante a ospitare le gallerie con una trentina di sculture monumentali dalla testa Sho dello scultore spagnolo Jaume Pensa al bronzo Swift costruito da John McCracken». Il Merchandise Mart non ha nessuna finalità filantropica. Dopo essere stato coinvolto nel salvataggio di Chicago Art 2006, il gruppo conotrollato da Vornado Realty Trust, è giunto alla conclusione che: «il commercio dell’arte contemporanea e moderna è un’attività troppo complessa e importante per lasciarla esclusivamente a imprenditori individuali» conclude il vice presidente. Oggi l’investimento in infrastrutture e relazioni, domani i profitti.
Mauro Calamandrei