Rassegna stampa

Mister Motor Show sogna la nuova fiera regionale

All’inizio furono gli stand, poi arrivarono i saloni fieristici, e da ultimo lo sport. La parabola di Alfredo Cazzola, mister Motor Show, bolognese, classe 1950, è di quelle che non si possono pianificare a tavolino ma che sono il frutto, passo dopo passo, di genio e di sregolatezza, non di ricchezze paterne da ben impiegare. Il rischio è quando subentra la passione, quando si decide, come ha fatto quest’anno, di compararsi il Bologna calcio, quando l’imprenditore mette la faccia anche sui giornali che si consumano al bar, quando il suo cognome può diventare una rima nei cori dei tifosi. Prima quelli del basket e ora quelli del calcio.

Il 2006 potrebbe essere l’anno della verità sotto molti aspetti per Alfredo Cazzola. Già dopo qualche edizione del Motor Show, quella del 2006 sarà la numero 31, poteva vivere di rendita e invece ha continuato a spingere sul pedale dell’acceleratore. La città di Bologna lo considera un po’ il salvatore del calcio dopo l’uscita di scena della coppia Gazzoni-Goldoni, ma è al mondo delle fiere che il nostro guarda con deciso interesse. È il socio privato più forte di BolognaFiere, siede alla vicepresidenza dei saloni di Rimini, presiede e possiede il Lingotto (Fiere di Torino) e dopo aver rilevato Smau ha pure una quota in Fiera Milano. Nel cassetto ha un sogno che né la politica regionale di settore (prodiga di promesse, avara di fatti) né i vari enti riescono a perseguire: scelte regionali di alleanze vere tra enti espositivi lontani neppure 100 chilometri e, spesso, acerrimi nemici. Se riesce in questo miracolo l’aureola di santo non gliela toglie nessuno.

(Giorgio Costa)

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