Rassegna stampa

MilanoUnica in corsa per la leadership europea

Dopodomani torna al Portello, per quattro giorni, MilanoUnica, la più importante fiera italiana del tessile, un’iniziativa di successo: la terza edizione, nel settembre scorso, ha registrato oltre 35.500 visitatori rispetto ai 30mila dell’edizione precedente, con una significativa partecipazione di operatori stranieri (12.441, +26%). La fiera è diventata uno strumento di marketing molto importante ed è uno dei rari esempi in cui gli imprenditori italiani sono riusciti a mettersi insieme e fare sistema. «Per tutti questi motivi vorremmo avere qualche appoggio in più dallo Stato» reclama Pier Luigi Loro Piana, presidente di Ideabiella, una delle cinque manifestazioni (le altre sono Ideacomo, Moda In, Prato Expo e Shirt avenue) che con la regia del presidente Paolo Zegna si sono unite per dare vita nel 2005 a MilanoUnica.

Il punto dolente sono le risorse: servirebbero un po’ di fondi in più. «Non dimentichiamo – sottolinea Loro Piana – che noi dobbiamo confrontarci con la concorrenza delle altre fiere europee, Parigi e Monaco, e dobbiamo riuscire ad affermare la nostra leadership».

Anche per evitare che, nel caso si arrivasse a ridurne il numero, toccasse a quella italiana di essere sacrificata. «La fiera di Parigi – prosegue il presidente di Ideabiella – è molto ben organizzata ma a differenza della nostra è un po’ "tuttologa". Milano invece esprime l’immagine dell’eccellenza, della fascia medio-alta del tessile: non resente tutto il mondo, ma appresentato il meglio che esiste. Per fare tutto questo in maniera efficace – aggiunge – occorrono risorse che nessuna delle cinque manifestazioni che partecipano n grado di mettere a disposizione. Ideabiella, per esempio, n’associazione di produttori che si dividono i costi, non n centro di profitto».

È anche vero – ammette Loro Piana – che manifestazioni di interesse ci sono. I due principali sponsor privati sono il Banco popolare di Verona e Novara e il gruppo Radici. Dal pubblico qualcosa è arrivato: Camere di commercio, Ice, Regioni Piemonte, Lombardia e Toscana sono intervenute. «Ma è importante – ribadisce Paolo Zegna – continuare a investire, avere una visione di medio-lungo termine. Bisogna credere nelle potenzialità di questa fiera, anche gli espositori devono farlo. Se vogliamo lanciare il messaggio di essere i migliori al mondo dobbiamo diventare anche la migliore fira del mondo».

Anche quando i fondi ci sono, il problema sono i tempi che, sostiene Loro Piana, «non consentono di prendere le decisioni necessarie nei tempi dovuti. Quando dobbiamo organizzare degli eventi con sei mesi di anticipo dovremmo sapere su quanto possiamo contare. Invece il rapporto con il pubblico non è abbastanza snello».

Poi riconosce che «per avere un appuntamento ci vuole qualche mese, ma una volta incontrati abbiamo trovato una certa solerzia. L’argomento interessa». Il punto centrale è che bisogna far venire in Italia i compratori, far loro capire che cosa è il Paese da cui vengono i nostri prodotti, cercare di esprimere tutti i valori che Milano può trasmettere, perché conclude Loro Piana, «Milano Unica deve essere anche un momento di lifestyle. E questi sono tutti extracosti che dobbiamo affrontare».



www.milanounica.it

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