Rassegna stampa

Milano sfida Parma su Cibus

«Caro Gianni, grazie, ma andiamo avanti con Tuttofood…». Questa volta, a rispondere in modo glaciale alla lettera sibillina di Gianni Letta, datata 20 luglio 2009, sono direttamente i due destinatari della moral suasion di palazzo Chigi: Roberto Formigoni, presidente della Lombardia e grande azionista di Fiera Milano, e il sindaco Letizia Moratti.
Nella prima missiva anticipata dal Sole 24 Ore, infatti, il sottosegretario chiedeva di intervenire per risolvere il contenzioso tra l’ente fieristico ambrosiano e quello di Parma sulle fiere alimentari (Tuttofood vs Cibus), dopo l’accordo abortito per una specializzazione del calendario espositivo. Pena: il difficile coinvolgimento all’interno di Expo 2015 dell’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare basata nella città emiliana. Senza sinergie si rischierebbe nientemeno che una cattiva riuscita del grande evento. Dunque, è il succo del Letta pensiero, fate subito la pace.
In realtà invece che piegarsi all’invito, il fronte milanese ha deciso di tirare dritto nella competition anti Cibus. Una sfida che emerge da una lettera inedita appena spedita a palazzo Chigi dal tandem Moratti e Formigoni. Un dissidio destinato a sfociare nelle prossime settimane.
«L’accordo – si legge nella missiva riservata che il Sole 24 Ore ha potuto consultare – prevedeva l’organizzazione di una manifestazione nel settore retail a Parma negli anni pari e una nel settore cosidetto “fuori casa” a Milano negli anni dispari. Ed inoltre l’obbligo da parte di Fiera Milano di sospendere l’organizzazione della manifestazione Tuttofood per le edizioni successive al 2009 fino al 31 dicembre 2016». Tuttavia «la ragione della mancata implementazione dell’accordo è legata esclusivamente a valutazioni di tipo economico/finanziario – precisano Moratti e Formigoni – in quanto la prosecuzione dell’organizzazione di Tuttofood crea una maggior valore per gli azionisti, obbiettivo principale per una società quotata».
L’offerta pervenuta, in sostanza, «non è stata tale da garantire una profittabilità vicina a quella attesa dal proseguimento di Tuttofood, cresciuta nell’ultima edizione del 35% quanto a mq espositivi e visitatori». Dimostrando come «Fiera Milano possa ospitare nel proprio quartiere fieristico di Rho manifestazioni con una superficie espositiva di oltre 200mila mq netti, al pari e più dei concorrenti Sial (Parigi), Anuga (Colonia), e Alimentaria (Barcellona)». Il che confermerebbe, tra l’altro, l’ambizione ambrosiana di sfilare Cibus a Parma per portarlo in Lombardia.
A parziale giustificazione, si legge sempre nella lettera spedita a Gianni Letta, si segnala che Fiera Milano si è fatta comunque «promotrice di una proposta di accordo con Verona (Vinitaly), Parma e Buonitalia al fine di proporre uno sviluppo congiunto verso l’estero delle manifestazioni, accordo attualmente in corso di definizione». Ma niente di più. Nessuna pax con Parma sulle fiere alimentari.
Anche sulla vicenda dell’agenzia alimentare Ue, arrivano poche righe evasive dal fronte milanese. «Nell’ottica di un’azione sinergica con quella adottata dal governo – si chiude la lettera – Milano e la Lombardia si rendono disponibili ad ospitare ed essere parte attiva nell’organizzazione degli eventi promossi dall’Efsa». Ma, pure qui: nessun riferimento al monito lettiano sul rischio Expo 2015.
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