
Milano offre un´alleanza La Fiera risponde con prudenza
Campagnoli: “Mi fa piacere che Artusi riconosca che serve cooperazione” LUCIANO NIGRO Milano offre un´alleanza alla fiera di Bologna che risponde: “vedo”. Non è passato inosservato nel capoluogo lombardo il richiamo di Luca di Montezemolo alla «concorrenza ad armi pari», accompagnato dall´invito a regolare per legge il settore cessando «una concorrenza a somma zero nel quale a rimetterci saremo tutti». A un mese di distanza il nuovo amministratore delegato dell´expò milanese Claudio Artusi, sotterra l´ascia di guerra e offre ai bolognesi il calumet della pace. «E´ giunto il momento di uscire da questa competizione sfrenata» dice Artusi al Sole 24 Ore, il giornale di Confindustria il cui presidente è proprio Montezemolo. Sembra dimenticare Artusi che è stato il suo predecessore a volere a Milano una fiera dell´edilizia alternativa alle bolognesi del settore e a lanciare la «competizione sfrenata» (ultimo lo scippo del SaieDue ancora oggetto di una battaglia legale e di una risposta colpo su colpo di Bologna che nello stesso periodo organizzerà SaieSpring). Ma è evidente il cambio di rotta di Milano che ora propone di costruire «una casa comune» del sistema fieristico italiano. A Milano si ipotizza persino la creazione di una società per promuove e integrare i due poli. Il vecchio nemico, insomma, mette da parte le armi e propone addirittura un matrimonio. Montezemolo, in attesa di vedere tutte le carte dei milanesi, affida all´amministratore delegato Michele Porcelli una risposta prudente, ma non negativa. «Le considerazioni espresse dall´Ad di Fiera Milano – dice Porcelli – vanno nella direzione da sempre sostenuta da BolognaFiere. Il nostro paese deve fare sistema e puntare su una politica fieristica basata sulla specializzazione». Ben venga la collaborazione, dunque, anche se Bologna non dimentica di essere «leader nelle fiere all´estero». Quanto alle offerte di alleanze «credo che si possa avviare una riflessione per verificare se ci sono le condizioni per il perseguimento degli obiettivi indicati», risponde Porcelli ricordando che la stessa verifica Bologna sta facendo con Rimini e Parma. Risposta interlocutoria, anche se non negativa, insomma. Anche l´assessore regionale Duccio Campagnoli considera l´iniziativa di Milano «un ramoscello d´ulivo». «Ho avuto modo di incontrare Artusi – rivela Campagnoli – e mi fa piacere che riconosca che più che di guerre c´è bisogno di cooperazione e di promozione all´estero del sistema Italia. Milano e Bologna possono essere alla testa del gruppo che promuove il Made in Italy».