
Milano all’offensiva sui gioielli
MILANO – Il mondo delle fiere orafe è in fibrillazione. Il nuovo evento annunciato ieri dalla Fiera di Milano – la nascita di More (“di più”), il salone dell’alta gioielleria che si terrà nel polo urbano milanese (vecchio quartiere) dal 17 al 20 febbraio 2006, in contemporanea con le sfilate di Milano Moda donna – spezza equilibri consolidati. La nuova fiera, una novità assoluta per Milano, si pone in concorrenza con Vicenza, che proprio sulle fiere orafe – tre all’anno: Vicenzaoro1 a gennaio; Vicenzaoro2 a maggio; Orogemma a settembre – ha costruito nel tempo notorietà, prestigio e business.
More – spiegano Marisa Corso e Paola Taverna di Fiera Milano international, la società del gruppo Fiera Milano Spa che organizza l’evento – nasce come un «salone a cinque stelle» dedicato alla gioielleria (anche maschile) e agli accessori moda di alta gamma. La mostra, destinata ai soli operatori professionali (escluso quindi il grande pubblico), conterà su circa 300 espositori, prevalentemente europei e occuperà un’area di 14mila metri quadrati. Tra le aziende che hanno già aderito a More 2006 spiccano Damiani, Stefan Hafner, Mikimoto, Crivelli, Re Carlo, Ascione e Gavello. È chiaro che i numeri di Vicenza sono assai superiori a quelli milanesi, in media 1.600 espositori distribuiti su un’area di 56mila metri quadrati, ma l’irrompere di Milano sulla scena delle mostre orafe è destinato a lasciare il segno.
E infatti le conseguenze già si vedono e coinvolgono anche Valenza Po (Alessandria), il secondo centro espositivo italiano nel settore del gioiello che ospita due rassegne orafe all’anno: a marzo e a ottobre. Tra la Fiera di Milano e l’associazione orafa valenzana è stato appena raggiunto un accordo in base al quale «l’associazione promuoverà la manifestazione milanese tra i propri associati». Di più i diretti interessati non dicono, innalzando una cortina di riserbo. Ma, secondo indiscrezioni non confermate raccolte dal Sole-24 Ore, Valenza Po trasferirebbe la sua fiera orafa di marzo in seno a More (un’ottantina di espositori). «Ritengo anacronistico – sottolinea Taverna, direttore generale di Fiera Milano international – che Milano non abbia una fiera dedicata alla gioielleria. Milano è centrale nella distribuzione del gioiello, come è centrale nel settore della comunicazione e il comparto della gioielleria ha un grande bisogno di comunicazione».
Il collegamento con le sfilate femminili autunno/inverno e con la Camera nazionale della moda è stato fortemente voluto dagli ideatori di More. «Il mondo della moda e quello della gioielleria – spiegano i manager di Fiera Milano international – non hanno sovrapposizioni professionali dirette quindi la sinergia fra More e le sfilate non disturberà nessuno dei due. Al contrario, è lecito ritenere che molti operatori risulteranno interessati dalla contemporaneità dei due eventi». Secondo gli addetti ai lavori, l’alleanza tra More e la moda milanese avrà l’effetto di ribadire la centralità degli eventi fieristici milanesi a livello internazionale e di contribuire al rilancio dell’immagine stessa di Milano come laboratorio delle idee e dell’innovazione.
Intano a Vicenza la notizia del lancio della nuova fiera orafa ha provocato scompiglio. Ieri Valentino Ziche e Corrado Facco, rispettivamente presidente e segretario generale del centro espositivo veneto, che guarda caso ha sede in via dell’Oreficeria 16, non erano raggiungibili perché in volo per ragioni professionali verso l’Estremo Oriente. Bisognerà attendere qualche giorno per sapere quali saranno le contromosse di Vicenza all’offensiva di Milano. È certo comunque che la concorrenza nel settore delle fiere si va inasprendo anche sull’onda del nuovo polo milanese di Rho-Pero, che sta rendendo particolarmente aggressiva la strategia commerciale della più grande fiera italiana.