Rassegna stampa

Meno visitatori ma più business

Chiude l’edizione 2003 di Smau e si stilano i primi bilanci. Come d’abitudine, i dati relativi alla kermesse milanese del l’innovazione tecnologica sono utilizzati per capire l’andamento del mercato e il futuro prossimo venturo dell’It. Un osservatorio privilegiato, ormai l’unico, dopo che altre manifestazioni di carattere nazionale (si pensi al Futurshow, ma non solo) hanno chiuso i battenti.
Enfasi sul business. E allora, com’è andata? Male, a giudicare dal numero totale dei visitatori: si registra infatti una diminuzione intorno al 15% e si conferma una tendenza negativa che dura da un paio d’anni e che rende sempre più lontane le cifre record di qualche anno fa. Bene, invece, se si considera il dato relativo al numero dei visitatori “di profilo business”: 38mila contro i 22mila del l’edizione scorsa (il dato è riferito ai visitatori business pre-registrati). La spiegazione di questo andamento apparentemente di luci e ombre? «É il risultato di una scelta di qualità, quella cioè di distinguere nettamente l’area business dall’area consumer, andando incontro alla domanda degli espositori business, che auspicavano una maggiore differenziazione e un minor assembramento – risponde Antonio Emmanueli, presidente di Smau -. In questo senso, l’esperimento ha dato risultati positivi». Emmanueli tiene a sottolineare che l’80% dell’esposizione era dedicata a tematiche business-to-business, con buona pace di chi definisce Smau “una manifestazione consumer”. Il presidente di Smau pone l’accento anche sul successo registrato dalle aree specializzate, come E-commerceland, interamente dedicata al commercio elettronico, Digital home, dedicata alla casa intelligente, Corporate travel. Dal punto di vista tecnologico il quadro è incoraggiante. Anche qui, Emmanueli insiste sull’offerta per le aziende (gli Erp per la gestione completa delle piccole e medie imprese, ad esempio, ma anche strumenti per gestire la logistica e la sicurezza) e per i lavoratori mobili (il wireless e il Wi-Fi); non è da meno, l’offerta per il consumer, incentrata soprattutto sulla convergenza e sulla multimedialità. Emmanueli delinea una nuova modalità esperienziale per Smau, che diventa sempre più luogo in cui è posssibile “vedere in funzione processi integrati in grado di risolvere problemi specifici”.

Contesto di crisi. Da tutto questo, Emmanueli si guarda bene di trarre i segnali di quella ripresa di cui molti parlano, lanciando piuttosto segnali di grande cautela: «Il rallentamento della crescita del settore insiste. Del resto, non si possono dimenticare i dati recentemente pubblicati da Assinform e Sirmi, che delineano uno scenario molto negativo. Per questo, Smau vuole lanciare più che altro un segnale di consapevolezza».
Certo, per Emmanueli, i conti economici delle grandi aziende sono migliorati, aumentando la fiducia nel futuro. C’è da augurarsi che questa fiducia arrivi anche ai mercati locali. Naturalmente, domanda permettendo.
Ritardi dell’Italia. Nei convegni Smau molto si è discusso del l’innovazione nel nostro Paese. Carente per molti aspetti, a detta di Emmanueli, che richiama le disfunzioni causate da progetti sviluppati a “macchia di leopardo”, la disorganicità degli interventi nella pubblica amministrazione, le condizioni di marginalità tecnologica in cui versano molti cittadini italiani. «Per superare queste barriere – afferma Emmanueli – occorre un grande sforzo nei campi della formazione e del trasferimento di conoscenze, e per interventi a livello territoriale, come sportelli per l’innovazione indirizzati alle piccole e medie imprese». A proposito di territorialità, Emmanueli ricorda l’efficacia di un evento come Smau Sicilia, 40 mila visitatori «in un contesto di grande vivacità e di sensibilità istituzionale».
Manifesto per l’innovazione. Nel Paese, secondo Emmanueli, non c’è una piena consapevolezza di interventi per l’innovazione; da qui, l’impegno a tutto campo di Smau, concretizzato nel “manifesto per l’innovazione”. Lanciato nei giorni della Fiera, il manifesto ha l’obiettivo di aggregare intorno a una proposta di strategia nazionale per lo sviluppo tecnologico e competitivo dell’Italia la comunità Ict, consumatori, media, università e istituzioni. Obiettivo nel breve è di condizionare le scelte del governo in ambito di legge finanziaria, mentre già si annuncia, come ricorda lo stesso Emmanueli, una visita a Ciampi il prossimo 29 ottobre per illustrare al capo dello Stato il senso dell’iniziativa.

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