
«Meno chiacchiere, la politica decida» Fiere, congressi, società, rapporti Duro attacco di enti e associazioni
Di PAOLO LISERRE A volte solo le firme in calce ad un documento forte che tocca i temi salienti dello sviluppo di Riva e dell´Alto Garda dicono cose interessanti quanto e forse più dei contenuti. E allora ecco che la nota di ieri assume un peso specifico particolarmente consistente, anche in chiave politica. Per due motivi. Uno: perchè per la prima volta in assoluto imprenditori, albergatori e associazioni di categoria fanno fronte comune e dicono in buona sostanza all´ente pubblico di darsi una mossa nell´interesse della città, di uscire dalla logica del “quieto vivere alla giornata”, da un “torpore generalizzato”. Due: perchè il documento in questione porta la firma anche dell´Unione Commercio e Turismo e quindi la condivisione del suo presidente Enzo Bassetti che però è anche membro della giunta guidata da Paolo Matteotti, anche se formalmente (per non mettere nessuno in imbarazzo) la firma di fatto è quella del vice-presidente Franco Gamba. Il documento affronta i temi più scottanti del momento e del futuro: lo sviluppo di Riva e della Busa, il presente e il destino dei rapporti pubblico-privato, il polo fieristico, la congressualità, l´Hotel Lido Palace e i rapporti tra Gts e Lido di Riva spa. E dopo quella arrivata da Mario Malossini proprio dalle colonne del nostro giornale domenica scorsa, è un´altra scossa analoga alla parte pubblica e all´attuale dirigenza della stessa Lido. Con la firme del Coordinamento Imprenditori dell´Alto Garda e Ledro, dell´Associazione Albergatori, dell´Unione Commercio e Turismo, della Garda Trentino Sviluppo, dell´Associazione Industriali, dell´Associazione Artigiani, dell´Ingarda spa. Praticamente tutti, o quasi. Per dire in buona sostanza che è il momento di decidere, di programmare il futuro ma anche di realizzare «concreti e immediati interventi in modo che le ricadute non siano tutte da attendere a beneficio dei nostri eredi». Perchè non si può parlare di crisi vera e proprio «ma un malessere da non sottovalutare sta investendo l´economia turistica altogardesana». Insomma, serve un salto di qualità, meno forma e più sostanza, più condivisione e meno campanile. E in quest´ottica il messaggio è indirizzato anche agli altri Comuni vicini. «Si fa un gran parlare – recita la nota – della necessità di guardare all´Alto Garda come un sistema territoriale, e quindi economico e sociale, da governare attraverso una visione unitaria. Nei fatti però solo raramente si assiste a scelte politicamente concertate fra le varie amministrazioni comunali. Dalla viabilità alle infrastrutture, alla promozione, ai rapporti con la Provincia, è un susseguirsi di approcci municipalistici che fanno male allo sviluppo economico e sociale dell´Alto Garda. Occorre attivare da subito un tavolo con Comuni, rappresentanze sindacali, mondo delle imprese, per un progetto di sviluppo unitario che deve concretizzarsi in un nuovo patto con la Provincia. Di tale necessità le amministrazioni comunali sono state a più riprese investite ma sino ad oggi non sono arrivati messaggi e indicazioni concrete. Rilanceremo questa proposta». Altra questione fondamentale, lo sviluppo fieristico-congressuale di Riva e la chiarezza nel rapporto pubblico-privato. Per i firmatari del documento bisogna fare compiere tre passi e mettere al bando «timidezze e lentezze»: 1) esaminare le capacità organizzative e le risorse delle società di riferimento cui dipendono i beni adibiti a fiere e congressi per verificare l´opportunità di un ragionamento unitario complessivo; 2) studiare la possibilità per affidare alle stesse società il compito degli interventi di riqualificazione opportunamente definiti e concordati; 3) accelerare i processi di privatizzazione delle società di gestione degli eventi fieristici e congressuali (Palacongressi spa). E qui l´affondo alla componente pubblico si fa più serio: «Su quest´ultimo punto – prosegue la nota – appare semplicemente incomprensibile che processi avviati negli anni scorsi siano oggi bloccati e che proposte elaborate dalle stesse società pubbliche (Lido di Riva) e condivise dai privati (Gts) vedano oggi l´opposizione proprio di chi quelle proposte nei mesi scorsi aveva avanzate. Qual´è allora su queste questioni la volontà dei Comuni? – si domandano i firmatari del documento – Quale in particolare quella della Lido di Riva e del Comune di Riva sui temi dello sviluppo fieristico e congressuale? Non è il caso di dire parole chiare ed operare perché le scelte siano coerenti? Non è il caso di dare concreta attuazione alle volontà espresse nel recente passato circa il riassetto societario di Palacongressi spa?». E qui si inserisce un´altra patata bollente, da tanto e troppo tempo tirata avanti di stagione in stagione, di anno in anno. Quella dell´Hotel Lido Palace e dei rapporti tra Lido di Riva spa e Garda Trentino Sviluppo. Sull´Hotel «i tempi di attesa hanno ormai superato ogni possibile giustificazione». Ma quel che dovrebbe far preoccupare di più la parte pubblica è l´aut-aut lanciato nel documento: «O si giunge ad un´intesa di reciproca soddisfazione o l´attuale gestore (la Gts, ndr.) sarà costretto a far valere le proprie ragioni in ogni sede abilitata». «E anche rispetto a ciò – incalza la nota unitaria – bisogna porre la parole fine a lungaggini e formalismi esasperanti e a disquisizioni oziose e inconcludenti». «La società privata titolare del contratto d´affitto dell´Hotel Lido – prosegue in maniera decisa il documento – ha dato in molteplici occasioni manifestazioni continue di disponibilità e volontà positive. Anche recentemente la Gts, di fronte allo stato di impasse che sta caratterizzando i rapporti con la Lido di Riva spa, si è fatta carico di un´ennesima proposta capace di sbloccare la situazione. Spetta ora alla Lido, formalmente e in modo trasparente, dire cosa vuole fare, in che tempi e in che modi. La risposta di Gts sarà celere e concreta, mirando come sempre a dare soluzione ad un problema che è di tutta la città e rispetto al quale la città si attende realizzazioni finalmente definitive e condivise». Insomma, ce n´è quanto basta per surriscaldare l´ambiente in vista della ripresa d´autunno.