Rassegna stampa

«Mediterraneo, Ancona rilancia la sua leadership»

di MASSIMILIANO PETRILLI e CLAUDIA PASQUINI «La festa del Mediterraneo è l’occasione giusta ed importante per rilanciare l’autorevole ruolo di Ancona capoluogo di regione e porta dei Balcani». Il vicepresidente regionale Luciano Agostini accoglie con entusiasmo l’annuncio del sindaco Sturani di dar vita al comitato per organizzare già nel 2007 la festa del mediterraneo, la kermesse economica, culturale e politica al posto dell’annuale Festa del Mare, raccogliendo così l’invito del Messaggero. «Questa può essere l’occasione per rafforzare quella dimensione internazionale a cui deve tendere Ancona per diventare la grande porta del Mediterraneo – aggiunge il vicepresidente Agostini – E le azioni da portare avanti, anche sul fronte regionale, devono interessare il piano infrastrutturale, sociale ed economico». E tra i canali per rafforzare «il ruolo autorevole di Ancona capoluogo» vi è anche la Fiera. In quest’ottica il vicepresidente Agostini, che ha anche la delega alle fiere, non ha dubbi. «Il capoluogo deve essere il centro direzionale, il cuore economico-strategico del futuro polo unico regionale che avrà poi i suoi contenitori ad Ancona e nel resto del territorio in un sistema a rete per sfruttare le potenzialità della regione». Nuovo polo fieristico su cui si sta lavorando da circa un anno dopo l’input della legge regionale. «La nuova legge prevedeva un gruppo di lavoro – ha aggiunto – che a luglio ha redatto un documento che definisce il progetto del polo unico ed è stato sottoscritto dai Comuni interessati, dalle quattro Province e dalle rispettive Camere di Commercio. Su queste basi continueremo a lavorare e altre iniziative mi sembrano fuori luogo e strumentali». Chiaro il riferimento al convegno organizzato dal presidente dell’Ente regionale fiere, Dante Merlonghi, al quale non sono stati invitati i rappresentanti della realtà fieristica pesarese nonostante si discutesse di polo unico. «E’ giusto che la Regione abbia preso le distanze dal convegno – commenta Agostini – perché l’iniziativa non è stata organizzata bene. E penso sia stato sbagliato escludere i sindaci e i presidenti di Provincia delle altre realtà interessate al progetto oltre Ancona». Convegni a parte, le prossime tappe del processo che porterà alla nascita del polo fieristico regionale unico saranno la definizione della struttura giuridica (probabilmente una Fondazione proprietaria degli immobili e una Spa per gestire gli spazi e le esposizioni, ndr) e soprattutto la modalità con cui le tre realtà fieristiche di Ancona, Pesaro e Civitanova faranno il loro ingresso nella società. I nodi più complessi riguardano il ripianamento dei debiti per chi ce li ha, come Pesaro, e il modo in cui verranno conferite le strutture e gli immobili. Sulla questione interviene anche il consigliere regionale Sdi Lidio Rocchi: «Abbiamo già perso dieci anni – commenta – mentre le altre fiere si organizzano e crescono. La sede naturale del nuovo polo è Ancona, capoluogo di regione e vicino alle principali infrastrutture: l’aeroporto, il porto e l’interporto. Il quartiere di Pesaro potrà svolgere un ruolo importante come sede di qualificate manifestazioni».

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