
Meccanica agricola a pieni giri
Massimo Agostini
BOLOGNA
Mercato interno in crescita, nonostante i venti di crisi. Comunque, in controtendenza rispetto ad altri settori manifatturieri. E soprattutto export con incrementi a due cifre, in particolare nei Paesi emergenti.
I dati sull’andamento della meccanica agricola, presentati ieri alla vigilia dell’Eima (l’esposizione internazionale organizzata da Bologna Fiere e Unacoma Service, aperta fino al 16 novembre) per il momento parlano chiaro. Tra gennaio e ottobre, in Italia, sono stati immatricolati 23.571 trattori, con un aumento dell’1,5% rispetto allo stesso periodo 2007. Mentre le mietitrebbiatrici, nei primi dieci mesi, hanno fatto segnare un balzo del 23,7%, recuperando ampiamente terreno dopo due anni consecutivi in flessione.
Per l’Unione nazionale dei costruttori il 2008 dovrebbe chiudersi con una crescita della produzione di macchine agricole del 9,7%, raggiungendo un valore di 8,3 miliardi. Per il 2009, invece, le previsioni per l’industria dei trattori indicano una lieve flessione (1,4%).
D’altra parte, l’Italia continua a scontare il peso di costi di fattori produttivi e del lavoro più elevati, oltre a limiti strutturali, come una superficie media delle aziende agricole di appena 7,5 ettari con la quale è difficile realizzare economie di scala. E a questi si aggiungono gli effetti di una politica agricola comune che ha ridotto gli investimenti per l’acquisto di mezzi meccanici.
A tenere alto il livello nel medio periodo, in ogni caso, sarà ancora l’export. Che già per la fine dell’anno dovrebbe registrare un incremento a due cifre (24,1%) per i trattori, a quota 1,6 miliardi, e dell’8,7% per le mietitrebbie, a 2,5 miliardi.
La crescita sui mercati esteri, ha spiegato il presidente di Una coma, Massimo Goldoni, «è da attribuire al buon andamento dell’annata agricola, caratterizzata da forti incrementi della produzione, soprattutto di cereali, e da un elevato livello dei prezzi delle principali derrate».
Gli investimenti corrono un po’ in tutti i Paesi con economie agricole avanzate: +12,5% le vendite in Germania, nei primi nove mesi 2008, +17,6% in Francia, +14,4% nel Regno Unito. Ma è soprattutto nelle grandi aree emergenti che la domanda di meccanizzazione galoppa. I dati sulle importazioni del Brasile, aggiornati al primo semestre 2008, segnano +80%, l’India +70%, la Cina +58 per cento. E questo, sia per soddisfare i crescenti fabbisogni di materie prime agricole, quindi alimentari, sia per l’aumentato ricorso a commodity no food da destinare alla produzione di biocarburanti ed energie rinnovabili.
«Per il nostro settore – ha aggiunto Goldoni – è una fase molto promettente, ma è necessario realizzare strategie di cooperazione industriale e commerciale, e costruire pacchetti specifici per le filiere produttive dei diversi Paesi che comprendano anche formazione e assistenza tecnica». Una sfida impegnativa, visto che gli stessi Paesi emergenti vantano una loro tradizione nell’industria meccanica. E se per ora acquistano tecnologie avanzate dall’estero, nel breve e nel medio periodo e facile si proporranno come competitor su scala globale.