
Marzano: sei mosse per la ripresa
MILANO – “Nel nostro Paese non si è mai verificata una simile miscela simultanea di fattori negativi: la crisi internazionale dei consumi, l’euro forte, le difficoltà della Germania (primo partner commerciale dell’Italia), la concorrenza crescente di altri Paesi”. Per affrontare questa complessità, ieri il ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, in visita al Micam, il salone della calzatura, ha spiegato la sua ricetta. Mirata anche a contrastare la forte crisi del settore calzaturiero, per il quale ha ribadito l’allarme il presidente dell’Anci, Rossano Soldini. “La situazione economica del settore si trascina in termini negativi da quattro anni – ha detto Soldini -. Nei primi conque mesi del 2004 abbiamo perso 6mila posti di lavoro, 1.200 al mese; la produzione è calata del 4,9% e l’export ha perso il 4,3%. E le importazioni sono salite del 21%”.
Sono sei i punti su cui si fonda la strategia di Marzano, a partire dal sostegno alle politiche di innovazione di prodotto. “Penso che i vari incentivi di cui dispone il mio ministero (488 e così via) debbano andare a premiare progetti per l’innovazione di prodotto più che aumentare la base produttiva, come avveniva in passato”. Anche la dimensione aziendale, avverte Marzano, deve crescere, e il Governo deve intervenire per facilitare acquisizioni e fusioni. Così come bisogna spingere sulle tecnologie dell’informazione per ampliare le possibilità di scelta di fornitori e clienti.
Il ministro delle Attività produttive ha poi annunciato l’intenzione di chiedere la defiscalizzazione dei costi sostenuti dalle aziende per fiere e missioni commerciali all’estero. E l’aumento del fondo crediti per gli artigiani, sempre con l’obiettivo di aiutarne l’internazionalizzazione.
La protezione dei marchi è un altro cardine della politica industriale. “Ora la contraffazione è un reato”, ha sottolineato Marzano. E ha aggiunto: “Noi vogliamo la tracciabilità di filiera e l’obbligo dell’etichetta di origine, sia per i prodotti europei, sia soprattutto per quelli importati nella Ue. E per alcuni settori, tessile e calzature compresi, questo si sta già facendo”. Il Governo sta anche cercando di ottenere reciprocità doganale: “La media dei dazi Ue è dell’8% – ha detto Marzano – in Cina si supera anche il 20%”.
Ulteriori incentivi dovrebbero arrivare dal fisco. Per il ministro, “già con la prossima Finanziaria si dovrebbe arrivare a ridurre l’Irap. Ma bisogna anche fare i conti con il bilancio. L’Irap – ha aggiunto – è diventata un’entrata importante per molti enti locali”.
Infine le infrastrutture. Un’altra linea su cui, ha detto Marzano, il Governo già lavora attraverso la legge Obiettivo. “Ma io – ha agggiunto – sto chiedendo che il concetto di infrastruttura si ampli e preveda anche depuratori consortili e consorzi energetici”.
Queste, per il ministro, sono le linee di politica industriale su cui muoversi. Poi, certamente, le questioni da affrontare sono molte. La delocalizzazione, per esempio, che alcuni vorrebbero non fosse agevolata, anzi, fosse disincentivata, come in Francia. “Bisogna andarci piano – ha detto Marzano -. Se non delocalizzassimo anche noi, nelle condizioni giuste, cioè per accrescere la competitività anche dell’impresa madre, rischieremmo di perdere terreno rispetto agli altri Paesi che lo fanno. Non partiamo dall’ipotesi che ci siano soluzioni facili – ha concluso – oggi tutto è terribilmente complicato”.
Si chiude oggi Micam Shoevent, la principale fiera internazionale delle tendenze moda per le calzature. E, nonostante i tempi difficili, si chiude mettendo a segno un buon risultato sul fronte dei visitatori: ieri sera erano già oltre 24mila, di cui 11mila stranieri. Mille in più rispetto alla precedente edizione del marzo scorso, e questi mille vengono tutti dall’estero.
Nel frattempo è già stato fissato il calendario per le prossime edizioni, che si terranno sempre nei padiglioni della Fiera di Milano da sabato 19 a martedì 22 marzo e da giovedì 22 a domenica 25 settembre.
Nell’edizione in corso in questi giorni, per accogliere tutte le richieste di adesione la superficie espositiva è stata ulteriormente ampliata (54.889 metri quadrati netti). Gli espositori presenti sono stati 1.397, di cui 341 stranieri. Presenze particolarmente significative sono state quelle di Spagna, Francia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti.
In base ai risultati finali di questa fiera sarà forse possibile avere qualche indicazione rispetto all’eventuale ripresa di un settore, quello calzaturiero, che negli utlimi anni ha sofferto pesantemente sia la crisi dei consumi in generale, sia la crescente concorrenza dei produttori cinesi sui prodotti di fascia bassa o media.