Rassegna stampa

Marketing «delegato»

Affidare il core business della promozione della fiera alla Camera di commercio di Rovigo con la costituzione di una società ad hoc.
Questa la risoluzione dell’ultima assemblea dei soci del Censer, la Spa che gestisce il centro fieristico di Rovigo, dopo un primo biennio di attività che ha visto confermata la vocazione della struttura a ospitare manifestazioni di nicchia.
«L’incarico alla nuova società sarà in partnership con Rovigofiere – sottolinea Giuliano Ferraccioli, presidente del Censer – e sarà a tempo definito. Servirà ad assicurare la gestione del polo fieristico sino al 2006, data prevista per il completamento del complesso restauro industriale. Dopo di allora ci sarà un solo gestore per la parte promozionale. Diversa invece la questione della gestione del patrimonio immobiliare. Si tratterà di decidere tempi e modi di istituzione di un’apposita fondazione guardando anche alle soluzioni adottate da altre fiere».
Sui 18mila metri quadrati complessivi previsti dal progetto, attualmente il Censer ha a disposizione 5mila metri di superficie coperta e 15mila di aree scoperte. Al momento sono già stati appaltati lavori ammessi a regia regionale per 6 milioni mentre a primavera dovrebbero essere completate le procedure burocratiche per procedere all’appalto di un analogo importo. Se l’attività fieristica è ancora in piena fase di sperimentazione, quella immobiliare ha invece conseguito risultati positivi con importanti ritorni in termini economici ottenuti dalla collocazione sul mercato di aree strutturate e portando in ampio attivo un bilancio che nel 2002 si era chiuso con un disavanzo di 1,5 milioni. «Introiti che si aggiungono ai circa 13 milioni messi complessivamente a disposizione dal Docup – continua Ferraccioli – e che consentiranno di accelerare i tempi del completamento del progetto generale. La volontà dei soci è quella di integrare lo sviluppo dell’area con l’università creando un centro di eccellenza per i servizi».
Nel 2003 il polo fieristico ha registrato un 30% in più di visitatori rispetto all’anno precedente; la media è stata di 10-15mila utenti per evento con picchi di 20mila per alcune manifestazioni. Una ventina gli appuntamenti già inseriti nel calendario 2004, tra cui diverse prime edizioni per una struttura che deve ancora vendersi nella regione e tenta di trovare una sua via alla promozione.
Con la fiera di Padova era già stato siglato un protocollo di intese che prevedeva scambio di know how e supporto organizzativo. «Alla Regione – conclude Ferraccioli – abbiamo chiesto di assumere il ruolo di coordinamento del sistema fieristico per dare i giusti spazi alle varie realtà. L’obiettivo è creare una rete veneta dove vengano messe in risalto le diverse vocazioni dei vari enti fieristici. L’intervento pubblico è comunque fondamentale per un settore che lancia preoccupanti segnali di crisi anche per manifestazioni ritenute storiche. Si tratta di ragionare sull’integrazione tra fiere diverse e aree metropolitane trovando elementi di promozione sul mercato».

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