
Ma sulle alleanze della Fiera Marino attacca il sindaco
Doveva essere il giorno della festa e della riconciliazione in Fiera. La prima volta insieme in pubblico per il presidente Luca di Montezemolo e il neo sindaco Sergio Cofferati. Il giorno dell´inaugurazione di due padiglioni nuovi fiammanti (il 16 e il 18, costruiti a tempo di record) con il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, l´Arcivescovo Carlo Caffarra, il presidente della Regione Vasco Errani, il viceministro Adolfo Urso. Il giorno in cui Bologna, acquisito saldamente e il Cersaie per i prossimi anni, festeggia una fiera da 180 mila metri quadrati ormai definitivamente diventata expo «di rilevanza europea». La festa c´è stata. Ma ha subito lasciato spazio alle polemiche e alle incomprensioni. Non è andato giù al vicepresidente della Fiera Luigi Marino, presidente di Confcooperative, l´intervento del sindaco Sergio Cofferati alla tavola rotonda di inaugurazione della più importante manifestazione di BolognaFiere con Montezemolo, con Urso e con il presidente di Assopiastrelle Sergio Sassi. E Marino ha rilasciato un commento al vetriolo. «Serve più prudenza, noi non siamo un partito e certe dichiarazioni non aiutano lo sviluppo della fiera». Cosa ha spinto Marino ad aprire uno scontro frontale con il sindaco di Bologna che rappresenta un pezzo rilevante della proprietà pubblica? L´invito di Cofferati a creare un polo alternativo a Milano. La Fiera di Milano – dice Cofferati – è molto forte e aggressiva. Ha cercato di sottrarre a Bologna il Cersaie, pur non riuscendoci. Ma allo strapotere di Milano sarebbe opportuno rispondere con alleanze. Con Rimini per esempio e magari anche con Roma. Una proposta che in parte riecheggia un vecchio disegno di Alfredo Cazzola socio sia a Bologna che a Rimini e Roma, titolare del Motorshow e del Lingotto di Torino e, da poco, anche dello Smau di Milano. La proposta avanzata da Cofferati ha suscitato l´ira di Marino. «In questo momento – ha commentato – stiamo valutando se andare in borsa e certe dichiarazioni non aiutano certo lo sviluppo della fiera». «Inviterei tutti i protagonisti privati e pubblici a grande prudenza – ha aggiunto Marino – la fiera non è un partito o un movimento politico o sindacale, che può fare e disfare alleanze, ma una società molto particolare». Una reprimenda che, Marino lo voglia o no, apre nel modo più duro, la discussione sul futuro e sulle alleanze della fiera, mentre si comincia a parlare di borsa. Cofferati, che è stato informato dell´attacco di Marino mentre riceveva lodi e aperture di credito delle associazioni di categoria sul programma di mandato, ha prontamente risposto: «E´ sorprendente che un uomo d´azienda, di fronte a un´ipotesi di sviluppo della sua azienda mostri perplessità se non addirittura contrarietà. Non mi era mai capitato». Sorpreso, certamente, Cofferati davanti alla razione su una proposta presentata a nome di un singolo azionista, cioè il Comune. Anche perché la prima del Cinese in fiera con Montezemolo era andata bene. Complice il clima di festa per l´inaugurazione del Cersaie e dei nuovi padiglioni, Montezemolo aveva scambiato battute e complimenti con Casini («come sapete, non conosce bene la città»). «Se lei mette una buona parola col sindaco, forse ci riuscirà», aveva risposto ridendo il presidente della Camera che poi aveva elogiato il «metodo Montezemolo» e la capacità «di realizzare e di fare privatizzazioni vere con il gioco di squadra». «E´ importante – aveva concluso – che personalità così significative a livello internazionale diano un contributo allo loro città». Montezemolo aveva contraccambiato e più tardi aveva presentato Cofferati in modo lusinghiero. «Conosco la determinazione con cui Sergio Cofferati ha sempre portato avanti le sue idee e sono sicuro che farà lo stesso da sindaco». Poi la proposta di Cofferati e l´attacco di Marino. E la partita delle alleanze in Fiera inizia in salita.