Rassegna stampa

LONGARONE De Lorenzi eletto nell’Aief «Le piccole fiere a servizio del territorio»

Longarone Il presidente di Longarone Fiere, Giovanni De Lorenzi(nella foto), entra a far parte del Consiglio Direttivo dell’Aefi, Associazione Esposizioni Fiere Italiane, che ieri ha rinnovato i propri organi istituzionali nel corso dell’Assemblea Generale svoltasi a Roma. Il nuovo Consiglio verrà guidato, per i prossimi quattro anni, dal Presidente della Fiera d’Oltremare di Napoli, Raffaele Cercola. De Lorenzi è stato designato assieme ai presidenti delle Fiere di Rimini, Roma, Massa Carrara, Ancona, Bologna, Milano, ed è l’unico tra i veneti che ha trovato posto nel prestigioso organismo della più importante associazione di rappresentanza del comparto fieristico italiano. Durante i lavori, De Lorenzi è intervenuto nel dibattito in merito alla mozione presentata dal presidente della Fiera di Brescia, d’intesa con l’amministratore delegato della fiera di Padova, Andrea Olivi, che mirava all’individuazione di forme di tutela delle piccole fiere rispetto a quelle più importanti, senza, però, considerare, secondo De Lorenzi, la necessità di rafforzare l’Associazione che così si caratterizzerebbe per una pericolosa stratificazione dimensionale interna, che avrebbe minato seriamente l’unità e la coesione della stessa organizzazione. Il presidente di Longarone Fiere ha sottolineato «La necessità di garantire un sistema di rappresentanza da realizzarsi attraverso una modifica statutaria che dovrebbe essere risultato di una riflessione profonda sul sistema fieristico italiano, con la consapevolezza che le grandi fiere rappresenteranno sempre, in ogni caso, problematiche diverse da quelle delle piccole, ma dove queste ultime possono godere delle azioni di lobbing che le più importanti riescono a svolgere, tramite il sistema associativo». Secondo De Lorenzi «non si pone una questione di squilibrio tra le minori e le più grandi fiere italiane, perché mentre queste ultime sono state realizzate in relazione a delle esigenze di business e quindi strategicamente inserite in contesti logistici e infrastrutturali mirati e atti a garantirne la dinamicità e le opportunità di affari, quelle minori sono, quasi sempre, espressione di spinte territoriali locali, molto spesso a servizio di una economia specifica o di nicchia e con vita fisiologica a questa collegata. Il mercato e le scelte politiche diventano fattori strategici, mentre l’Associazione deve garantire gli associati a prescindere dalle dimensioni, favorire il confronto e le alleanze, assicurare regole di concorrenze condivise e accettate».

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