
Le «vetrine» si svuotano: a picco le locazioni di aree
Se il sistema fieristico a livello italiano deve fare i conti con gli effetti della grande crisi internazionale, al Sud la partita risulta più complessa: spesso e volentieri si tratta di reinventare il ruolo di spazi espositivi che, sebbene con un passato glorioso, scontano gestioni non sempre oculate e appeal calante.
Secondo il centro di ricerca Cermes dell’Università Bocconi, il biennio 2007/2008 è caratterizzato da un calo del 3% delle locazioni di aree nei 55 quartieri fieristici italiani per gli eventi di rilevanza internazionale rispetto al 2005/2006. Dato significativo poichè quello di locazione è il contratto più utilizzato per la cessione di spazi. Nel Mezzogiorno la situazione è decisamente peggiore: gli eventi internazionali delle cinque strutture attive hanno visto calare del 29,9% le aree locate. In Campania la riduzione di locazioni è del 39%, con una diminuzione del 10% degli espositori. A mostrare disaffezione, a quanto pare, sono soprattutto gli espositori stranieri, calati del 66 per cento. In Puglia il decremento delle aree locate è del 29%, quello degli espositori del 18 per cento. Male anche la Sicilia, dove le locazioni nel biennio 2007/2008 diminuiscono del 12% e gli espositori del 21 per cento. Il già marginale sistema meridionale, continua a perdere mercato. «Le attività fieristiche internazionali – spiega Francesca Golfetto, condirettore del Cermes – si stanno concentrando su un numero minore di location con elevata accessibilità. Ciò comporta che mentre le regioni maggiori non vanno tanto male, vi è una difficoltà delle località minori in Italia, ma in parte anche una difficoltà dell’intero Paese rispetto all’Europa».
Come pensano le Regioni del Sud di ritagliarsi un ruolo in questo nuovo scenario di settore? Ciascuna, a quanto pare, ha la sua ricetta. La Puglia si è affidata alla Legge regionale di riordino del settore (Lr. 2/2009) che, sulla base di precise direttive provenienti da Bruxelles, prefigura la separazione tra gli spazi fieristici, che resteranno di proprietà pubblica, e la loro gestione, da affidare ai privati. «È in arrivo – spiega Davide Pellegrino, direttore dell’area sviluppo economico della Regione – un regolamento che detterà tempi e modi di questa rivoluzione». L’idea – o forse sarebbe il caso di dire la speranza – è quella di introdurre un modello di gestione analogo a quello di Fiera Milano per Foggia e per la Fiera del Levante, storico punto di riferimento delle attività fieristiche nel Mezzogiorno che negli ultimi anni ha perso smalto. La nuova stagione dovrebbe coincidere con l’imminente consegna dei nuovi plessi, finanziati con 40 milioni di fondi Fas, che dovrebbero consentire alle fiere di Bari e Foggia di aprirsi alla clientela congressuale. In Campania l’attività fieristica coincide con la napoletana Mostra d’Oltremare, nonostante la visione “allargata” della Regione contempli sei quartieri. L’avvento di Raffaele Cercola al ruolo di presidente della Mostra (’98) ha consentito il ripianamento di un deficit di 78 miliardi di vecchie lire e l’introduzione di un modello gestionale nel quale la Fiera Spa affida all’esterno l’organizzazione di eventi. Una strategia che paga. «Da tre anni – spiega il direttore del marketing Carlo Cigliano – chiudiamo il bilancio in attivo. Ogni anno ospitiamo una media di 30 appuntamenti, alcuni dei quali di grande richiamo». Il problema è di prospettiva. Negli intendimenti della Regione resta la nascita di un nuovo polo fieristico a Napoli Nord. Come e quando non è dato saperlo, tanto meno come riuscirebbe a convivere con la Mostra alla luce di una domanda di mercato in crollo verticale.
Tutta da reinventare, in ultimo, è l’attività fieristica in Sicilia. Proprio ieri in Regione si è tenuto il primo di una serie di vertici che entro l’anno punteranno a rilanciare la Fiera del Mediterraneo e quella di Messina, entrambe commissariate da otto mesi. La prima, a causa di un deficit di 15 milioni, è stata costretta a sospendere ogni iniziativa. Per quanto riguarda Messina, il buco è più contenuto (-4 milioni) e un segnale incoraggiante è l’esito della settantesima fiera campionaria dello scorso agosto, con un fatturato di 850mila euro, il migliore dal 2000. Il disegno della Regione Siciliana (delibera 133/2009) sta nel fare di Palermo e Messina un unico polo fieristico. «L’obiettivo – precisa l’assessore regionale al Commercio Titti Bufardeci – è lavorare per una strategia unitaria, condivisa dagli stessi Enti fieristici». Come dire: cambiare per non morire.
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A DUE VELOCITÁ
La cartina con i poli espositivi italiani (soci Aefi) evidenzia la concentrazione di strutture al Nord. In particolare in Lombardia (Fiera Milano, Fiera Milano City, Bergamo Fiera Nuova, Fiera di Brescia, Cremona Fiere, Fiera Millenaria di Gonzaga, Centro Espositivo e Congressuale di Erba, Villa Erba di Cernobbio), Emilia-Romagna (Bologna Fiere, Fiera di Parma, Ferrara Fiere Congressi, Rimini Fiera, Cesena Fiere, Fiera di Forlì, Modena Fiere, Piacenza Expo, Siper Fiera di Reggio Emilia) e Veneto (Fiera di Verona, Expo Venice, Fiera di Vicenza, Longarone Fiere, Padova Fiere)
IN ITALIA
-3%
Lieve flessione. Cermes Bocconi calcola una contrazione di padiglioni affidati con locazione per appuntamenti internazionali negli anni 2007 e 2008 rispetto al biennio precedente lieve rispetto al dato del Sud. Nel Paese 55 quartieri concentrati nel Centro Nord
Mostra D’Oltremare
Superficie: mq 720.000
Padiglioni: 9 di differente estensione, ristrutturati con impianti di climatizzazione, linee telefoniche analogiche e digitali (Isdn e Adsl) Eventi: 30 ogni anno. Sale congressi: oltre 30 dislocate nel parco della Mostra
Fiera Del Levante
Superficie: mq 300.000 Padiglioni: 77di cui 44 padiglioni generali e 33 isolati
Ingressi: Per consentire una buona fruibilità di spazi ed ambienti il quartiere della Fiera del Levante è accessibile da 7 ingressi separati, posti attorno al perimetro della struttura
Fiera di Foggia
Superficie: mq 160.000
Padiglioni: 11. In epoca fascista, la Fiera venne dotata di infrastrutture per manifestazioni a carattere nazionale. La crescita dei flussi economici degli eventi ha fatto sì che negli anni successivi si procedesse all’ampliamento del Foro Boario
Fiera del Mediterraneo
Superficie: mq 83.000
Padiglioni: 19
Proprietà: il polo fieristico di Palermo fa capo all’Ente Autonomo Fiera del Mediterraneo, dal quale prende il nome. Azionista di maggioranza è il Comune di Palermo.
Da 8 mesi la struttura è commissariata, causa buco da 15 milioni nelle casse dell’Ente
Fiera di Messina
Superficie: mq 49.000
Padiglioni: 16 Ampie aree sul lungomare sono disponibili per esposizioni esterne, nonché box sotto tettoie in metallo a ridosso dei prospetti dei principali padiglioni.
Gestione: La Fiera è commissariata da otto mesi e deve fare i conti con un deficit di 4 milioni