
Le tre nuove torri della Fiera
La vecchia Fiera sarà più verde. Dopo le osservazioni del Comune, modificato il progetto di Citylife: niente auto intorno al Vigorelli. Palazzi più alti e il parco aumenta di 25mila metri quadrati. Prati e alberi invaderanno piazza Giulio Cesare. Una Fondazione gestirà il Museo del design e il Padiglione bambini.
Venticinquemila metri quadrati in più di verde. E poi una grande piazza pedonale e alberata sul Vigorelli e palazzi più alti, con un paio che svetteranno, avvicinandosi alle misure delle vecchie torri milanesi, la Velasca e il Pirellone.
Sono queste le novità che caratterizzano la piccola rivoluzione urbanistica e ambientale nel progetto (quasi) definitivo del pezzo di città che sostituirà nei prossimi anni due terzi della vecchia Fiera, con il trasloco di quest’ultima a pieno regime nel nuovo polo di Pero-Rho.
Il progetto vincente, disegnato dal tris d’assi composto dagli architetti Daniel Libeskind, Arata Isozaki e Zaha Hadid (creatori di tre torri la più alta delle quali di 218 metri), con la collaborazione dell’italiano Pierpaolo Maggiora, per la cordata Citylife (Generali-Sai), si era aggiudicato la gara internazionale indetta dalla Fondazione Fiera, proprietaria degli spazi, mettendo sul piatto 523 milioni di euro, di cui 100 sono già stati anticipati a titolo di acconto e la cifra restante verrà versata alla consegna dell’area. Dopo il successo, ottenuto grazie alla migliore offerta economica a parità di valutazione del progetto con quelli presentati da Zunino e Pirelli, il progetto di ridisegno dell’area è entrato in una complessa fase di valutazione da parte del Comune di Milano, per il suo impatto sulle zone circostanti, con valutazioni espresse da tutti gli assessorati interessati e da tre superconsulenti. Il Pii iniziale, ossia il Piano integrato di intervento, può, quindi, subire modifiche o aggiustamenti in corso d’opera, sino a una veste definitiva, che deve poi essere approvata dalla giunta comunale.
In questi mesi sono state essenzialmente due le osservazioni principali rispetto al progetto originario, entrambe recepite da Citylife: aumentare la superficie del verde, che secondo più di un osservatore, tra cui lo stesso sindaco Albertini, non era entusiasmante rispetto alle volumetrie complessive, e risistemare la viabilità nel nuovo quartiere, destinato a subire una vera e propria rivoluzione, con la realizzazione di parcheggi sotterranei per complessivi 9.500 posti.
L’aumento del verde è stato ricavato sia con un incremento all’interno del progetto originario, con una riduzione di alcuni palazzi, sia con l’allargamento del parco su piazza Giulio Cesare (una delle attuali porte d’ingresso in Fiera), destinata a essere completamente inglobata nel parco, sia con la trasformazione della piazza del velodromo Vigorelli, pedonalizzata e alberata, mentre Citylife si occuperà anche di risistemare tutto l’arredo urbano dell’attuale recinto fieristico sino a piazza VI febbraio
Novità anche per quanto riguarda ciò che troverà sede nel nuovo quartiere. Confermato l’utilizzo delle tre torri quasi esclusivamente per uffici e attività commerciali, anche se a Citylife sono arrivate richieste per centinaia di appartamenti, il Museo del design e il Padiglione tre del bambino non saranno gestiti dal Comune ma da Fondazioni miste, delle quali farà parte anche il gruppo che ha comprato l’area e che intende sviluppare per il design un progetto di grande sinergia con la Triennale.
Ora la parola passerà alla giunta che dovrà pronunciarsi entro l’estate dopo il consiglio di zona 8. Quindi, se entro 90 giorni non arriveranno altre osservazioni, la vecchia Fiera con il 2006 diventerà un cantiere.