Rassegna stampa

Le moquette di Alma verso gli Usa

Silvia Pieraccini

PRATO

Non c’è fiera o congresso che possa farne a meno: la moquette che si calpesta quando si entra in uno stand o in una sala convegni è un prodotto "povero", usa e getta, poco osservato ma assolutamente indispensabile. Tanto che ha fatto la fortuna della Manifattura Alma di Prato, uno dei primi produttori europei di moquette agugliata per fiere, che ora progetta un’espansione e punta a sviluppare un nuovo segmento, quello della moquette riciclata.

L’azienda della famiglia Casini, 140 addetti, nel 2007 ha fatturato 35 milioni (+9%), per il 50% realizzati all’estero, sfornando 28 milioni di metri quadrati di moquette, che ha quasi saturato la capacità produttiva aziendale. «Vogliamo crescere ancora – spiega l’amministratore delegato Carla Casini, 45 anni, che gestisce l’azienda insieme con i fratelli Stefano, 49 anni, presidente, e Romina, 37 anni – e per questo abbiamo in programma un ampliamento dello stabilimento produttivo di circa seimila mq, e stiamo puntando all’apertura di canali commerciali negli Stati Uniti, un mercato che fino a oggi non utilizzava la moquette agugliata per le fiere». Lo sviluppo commerciale in America potrebbe andare di pari passo a quello produttivo. «Stiamo valutando una partnership con un’azienda estera, probabilmente in America Latina, in modo da poter realizzare lì le ultime fasi produttive della moquette fatta a Prato, e servire il mercato sudamericano e gli Stati Uniti».

Ma la grande scommessa della Manifattura Alma è anche la moquette riciclata. «Il nostro prodotto è usa e getta e, una volta utilizzato, viene smaltito in discarica – spiega Carla Casini – ma ci stiamo preoccupando degli aspetti ambientali, e per questo abbiamo messo a punto un impianto che permette di riciclare la moquette utilizzata».

Oggi la Manifattura Alma fornisce praticamente tutti i centri fieristici italiani. «Per adesso ricicliamo circa il 20-30% della moquette prodotta, ma vogliamo aumentare i volumi», aggiunge Casini che non esclude, medio-lungo termine, la quotazione in Borsa dell’azienda.

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