
Le micro-misure soffocano il Ddl sviluppo
ROMA – Oggi forse entrerà in porto il Ddl competitività, e sapremo se Guido Crosetto (Fi), relatore per la commissione Bilancio della Camera al provvedimento, deciderà di ritirare le sue dimissioni. Abbiamo lavorato ancora ieri – ha detto – «sulla copertura agli emendamenti» e per questa mattina «si attende il parere della Ragioneria generale». Dalle agevolazioni per le fiere, ai fondi per l’indotto auto; dalle misure per la costruzione di villaggi turistici in zone demaniali ai fondi per le Olimpiadi invernali 2006; dagli interventi per il settore degli elettrodomestici agli sgravi per Gpl e metano il testo ha cambiato fisionomia. Nato come un contenitore di norme di semplificazione e anti-burocrazia il provvedimento ha acquisito, via via, molte micro-misure eterogenee che ne hanno appesantito l’impianto e squilibrato le compatibilità economiche. Il Tesoro ha mostrato di non gradire l’ennesimo «assalto alla diligenza» del Parlamento e non ha indicato forme alternative di copertura agli emendamenti del relatore. Di qui il gesto di Crosetto.
Fondo rotativo di innovazione tecnologica. L’articolo 10 contiene norme sull’utilizzo del Fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica. In particolare le tematiche in esame riguardano la competitività dell’artigianato e delle Pmi nel mercato globale e la collaborazione tra imprese, e tra queste e i diversi soggetti operanti sul territorio attraverso la creazione di “centri di innovazione” partecipati dalle piccole e medie imprese e dalle loro associazioni rappresentative. Il campo di intervento è tuttavia molto vasto, e c’è chi fa notare come forse sarebbe stato meglio obbligare le imprese a concentrarsi su nuove produzioni e nuovi servizi nei settori del tessile, dell’alimentare e delle nanotecnologie; oppure sulle tecnologie dell’idrogeno applicate al trasporto e alla produzione di energia, sulle biotecnologie in ambito farmaceutico e sanitario, o sulle tecnologie della comunicazione e su quelle spaziali.
Disposizioni per il potenziamento dei centri fieristici. Con l’articolo 17, non presente nel testo originario, si introducono agevolazioni fiscali dirette ad incentivare nuovi investimenti nel settore dei centri fieristici. Il provvedimento è stato giustificato dalla convinzione che per rilanciare la competitività il Paese debba avere un sistema di centri fieristici efficienti e funzionanti. Il testo originario prevedeva che ad essere interessati fossero solo i grandi centri, mentre in commissione l’estensione è stata garantita a tutte le fiere e a tutti i mercati.
Legge obiettivo per le città. Nell’articolo 9 si stabilisce che il piano degli interventi proposto dai Comuni in attuazione della legge obiettivo per le città può prevedere il trasferimento di diritti edificatori finalizzati alla dotazione di servizi, spazi pubblici e di miglioramento della qualità urbana. Un emendamento presentato da Crosetto ha precisato che alla copertura degli interventi dell’articolo 9 si provveda non «con le risorse stanziate annualmente per le infrastrutture strategiche» come previsto all’inizio, ma con «parziale utilizzo delle risorse per le infrastrutture strategiche di cui alla legge 443/2001», individuate, per la quota relativa, ogni anno con la legge finanziaria. Il che evita solo in parte lo spiazzamento finanziario proposto dal Governo tra infrastrutture strategiche e legge obiettivo per le città.
Insediamenti turistici di qualità. L’articolo 22 prevede una procedura per l’esecuzione di progetti volti alla realizzazione di insediamenti turistici di alta qualità che prevedono la concessione di beni demaniali marittimi della durata massima di 90 anni (termine poi soppresso da un emendamento di Crosetto in commissione) e la riqualificazione di insediamenti e impianti turistici e alberghieri preesistenti. La commissione ha approvato una modifica, sempre di Crosetto, che ha previsto che le proposte per la realizzazione di insediamenti turistici di qualità potranno prevedere la riqualificazione di insediamenti e impianti preesistenti (anche se tale riqualificazione non interesserà necessariamente insediamenti e impianti “turistici e alberghieri”, dato che è stata infatti soppressa tale specificazione). Inoltre, con un ulteriore comma aggiuntivo, è stato disposto che siano individuati tre siti di preminente interesse paesaggistico in cui siano ubicati insediamenti industriali dismessi, nei quali effettuare un intervento integrato di recupero e bonifica ambientale e di realizzazione di un insediamento turistico di qualità. L’originario progetto si è quindi orientato attraverso vari passaggi a concedere la priorità ai siti industriali dismessi.
AN.MARI.
– Gli interventi «extra»
Legge obiettivo per le città. Le norma prevede per alcune città il trasferimento di diritti edificatori finalizzati alla dotazione di servizi, spazi pubblici e di miglioramento della qualità urbana. La copertura degli interventi sarà però individuata solo con la legge Finanziaria
Innovazione tecnologica. Le misure riguardano la competitività dell’artigianato e delle Pmi nel mercato globale. Tuttavia, il campo di intervento è talmente vasto che il provvedimento rischia di perdere efficacia
Potenziamento dei centri fieristici. Si introducono agevolazioni fiscali per incentivare nuovi investimenti nelle attività dei centri fieristici. Il provvedimento iniziale era rivolto solo alle strutture più grandi, ma poi è stata garantita l’estensione a tutte le fiere e a tutti i mercati
Insediamenti turistici di qualità. All’origine il provvedimento riguardava la riqualificazione di insediamenti e impianti turistici e alberghieri preesistenti. Poi, attraverso una serie di modifiche, si è passati a concedere la priorità ai siti industriali dismessi