Rassegna stampa

Le fiere lanciano il made in Italy

Cinque saloni espositivi di cinque settori simbolo del made in Italy: nel calendario fieristico italiano di questi giorni si stanno concentrando manifestazioni caratterizzate da un clima di fiducia diffuso tra tutti gli operatori. Dal Salone internazionale del mobile di Milano al Vinitaly di Verona, dal Cosmoprof di Bologna, a OroArezzo e all’Exa di Brescia, gli umori degli imprenditori sono all’insegna dell’ottimismo e della soddisfazione che fa presagire il ritorno del sereno su settori – mobile, vino, cosmetica, oreficeria e armi sportive – che, rappresentando circa il 10% del valore complessivo delle esportazioni nazionali (l’export dei settori rappresentati dalle cinque fiere ammonta a 23 miliardi di euro), si configurano come un indicatore congiunturale sull’andamento e sulle prospettive economiche del Paese.
Qualcosa si sta muovendo, gli investimenti si stanno riprendendo e le esportazioni possono aumentare: sono le sensazioni diffuse tra gli stand delle cinque fiere che lanciano segnali di ottimismo anche grazie al successo che stanno registrando. Nel giro di pochi giorni, hanno attirato un totale di 560mila visitatori da tutto il mondo (ma la cifra è destinata a salire visto che non sono ancora terminate) e ospitano oltre 10.200 espositori sia italiani sia stranieri, in crescita per ogni singolo salone.
Ed è proprio di ripresa il profumo che si respira nel comparto della cosmetica che l’anno scorso ha registrato un incremento del fatturato, a quota 7,6 miliardi di euro, trainato proprio dalla crescita dall’export (+6,3%).
Il 30% in più di arrivi di visitatori stranieri rispetto al 2005 – che per qualcuno si è tradotto in aumento dei contatti del 15% – ha portato una ventata di ottimismo anche al VinItaly dove l’opinione generale degli operatori è che gli affari si stiano risvegliando, anche grazie al crescente interesse della Russia nei confronti dei vini made in Italy.
Soddisfazione arriva anche dal Salone del mobile, dove la fiducia degli operatori si tocca con mano nei forti investimenti che gli espositori hanno sostenuto per allestire gli stand e presentare al meglio i loro prodotti agli oltre 240mila visitatori, il 60% dei quali stranieri. Tra l’altro proprio i visitatori esteri sono forse la più gradita novità dell’edizione 2006 del Salone milanese: le presenze dall’estero sono infatti cresciute, in base alle prime stime, del 23-24% rispetto all’edizione della primavera 2005. Un successo, che presto potrebbe tradursi in un’impennata degli ordini provenienti dai mercati internazionali.
Vince chi punta sull’innovazione è la parola d’ordine per le aziende dell’oreficeria che, dopo aver chiuso il primo trimestre dell’anno con un aumento degli ordini del 20% e dopo aver archiviato un 2005 comunque in positivo, aspettano il rilancio nella seconda metà del 2006, puntando sul lancio di nuovi prodotti e su investimenti in marketing per attirare sempre più acquirenti soprattutto stranieri (il 25% dei visitatori di OroArezzo proviene dall’estero) e in particolare da Stati Uniti, Spagna e Francia.
In risalita anche le armi sportive. I produttori, riuniti all’Exa di Brescia, si aspettano segnali positivi dopo un 2005 in affanno.
MARIKA GERVASIO

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