
Le fiere internazionali UFI s’incontrano a Verona
Le fiere internazionali UFI s’incontrano a Verona Veronafiere ospita il Marketing Commitee dell’UFI, l’associazione che rappresenta oltre 4.500 manifestazioni in tutto il mondo. L’analisi sulla situazione generale del comparto. Il vicepresidente Camillo Cametti: “L’Ente guarda anche all’area del Mediterraneo” Un incontro di alto livello per il sistema fieristico internazionale venerdì 20 maggio a Veronafiere. L’Ente scaligero ospita il Marketing Commitee dell’ UFI (Union des Foires Internationales) – nel cui board siede il vicepresidente di Veronafiere Camillo Cametti -, l’associazione mondiale delle fiere che raggruppa 208 organizzatori di manifestazioni, 131 proprietari di quartiere e 42 organizzazioni settoriali di 71 diversi paesi per un totale di oltre 4.500 rassegne.
Scopo dell’iniziativa è di approfondire la situazione generale del comparto, così come prevede il compito istituzionale del Comitato, cui è demandata la funzione di analisi e studio delle varie dinamiche commerciali e promozionali dell’intero mondo fieristico, compresa quella della predisposizione dei vari interventi di formazione nei confronti di tutti gli associati.
Il Comitato è formato dai vertici dei poli espositivi di Monaco, Barcellona, Parigi, Lipsia, Goteborg, Zagabria, Budapest, Amsterdam, Valencia, Helsinki, Porto, Ljubljana, Lione, Plovdiv e Verona.
La decisione di svolgere il convegno a Verona rappresenta quindi un ulteriore segno di riconoscimento per l’attività di Veronafiere, sempre più proiettata sui mercati esteri.
“Il settore fieristico”, commenta Vincent Gerard, segretario generale dell’associazione, “sta vivendo un momento di straordinaria dinamicità e innovazione. C’è perciò la necessità, per i membri del Marketing Committee, di definire importanti strategie di sviluppo sia sul versante delle attività promozionali che su quelli concernenti le nuove iniziative e gli investimenti”.
“La scelta di Verona”, aggiunge Berislav Cizmek, direttore generale della Fiera di Zagabria e presidente del Marketing Committee, “risulta particolarmente significativa perché si tratta di un polo espositivo fra i più dinamici in Europa e con manifestazioni quali Samoter, Vinitaly, Fieragricola, Eurocarne e Marmomacc ben note nel mondo. Una visita in questo quartiere ci permette inoltre di verificare gli importanti sviluppi infrastrutturali già realizzati dalla struttura veneta e di approfondirne il piano industriale e i progetti in itinere”.
Veronafiere, in base a quanto fissato dal Piano industriale di sviluppo, investirà, fino al 2008, 85 milioni di euro per il potenziamento del quartiere e dei servizi, e darà vita nei prossimi anni, in collaborazione con tutti i soci, alla riqualificazione urbanistica complessiva della struttura come stabilito dal progetto della società tedesca GMP.
“Il costo dell’operazione”, spiega Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere, “è di 152 milioni di euro, che serviranno a ridisegnare il volto dell’Ente. L’obiettivo è di raggiungere una dimensione adeguata a competere con i principali quartieri europei ed internazionali in termini di spazi espositivi e infrastrutturali. Vogliamo essere sempre più un punto di riferimento per il sistema economico nazionale, aiutandolo a crescere e a trovare nuovi mercati.
Veronafiere, tra l’altro, guarda con grande interesse al Medio Oriente e all’area del Mediterraneo. “A marzo”, osserva il vicepresidente Cametti, “abbiamo partecipato ad una serie di incontri a Damasco, dove esiste una struttura espositiva estesa su 200mila metri quadrati, di cui 80mila coperti. Sono allo studio alcune ipotesi di sinergie e collaborazione, anche perché il settore fieristico sta dimostrando un momento di notevolissimo sviluppo in quest’area, ed in particolare in Siria, Emirati Arabi, Egitto ed Arabia Saudita”. 19/05/2005 – 16.26.45 fonte: Veronafiere