Rassegna stampa

Le Fiere di Rimini e Belgrado insieme nel fitness e nell’ambiente

Rimini, 12 marzo 2007 – Nasce un piano di collaborazione tra la società fieristica riminese e la Fiera di Belgrado. Il progetto, che prende corpo dall’incontro tra l’offerta organizzativa di Rimini Fiera e la forte domanda di servizi espositivi innovativi che giunge dall’ex Jugoslavia, è stato presentato questa mattina alla stampa nel quartiere fieristico della capitale serba. “In particolare – ha spiegato il presidente di RiminiFiera, Lorenzo Cagnoni (nella foto) – il progetto si concretizzerà intorno a due eventi: uno, ‘BelgradoWellness’, concepito sul format di RiminiWellness, si terrà dal 7 al 9 settembre di quest’anno; l’altro, sul format di ‘Ecomondo’, incentrato sulle tematiche ambientali, si svolgerà nella primavera del 2008”. Le due manifestazioni saranno organizzate da Rimini Fiera nel quartiere fieristico di Belgrado. “Questa nostra nuova iniziativa internazionale – ha aggiunto Piero Venturelli, direttore generale di RiminiFiera – punta ad un mercato di buona prospettiva. L’economia serba nel 2006 ha confermato l’andamento positivo previsto, col Pil stimato al +5,5% dal Fmi”. “Oltre ad un livello di collaborazione sui prodotti – ha annunciato Cagnoni – Rimini Fiera, con una strategia di carattere più complessivo, vede in prospettiva un livello di intervento corporate: intendiamo infatti candidarci quale gestore del quartiere fieristico della capitale serba e, in merito, abbiamo manifestato ufficialmente il nostro interesse al processo di privatizzazione in atto alla Fiera di Belgrado”. Per le imprese italiane il mercato serbo rappresenta uno sbocco naturale e nei primi nove mesi del 2006 (elaborazioni Ice su dati Ente per la Statistica della Serbia) l’Italia è risultata il secondo partner commerciale della Serbia, con un interscambio complessivo di 1,1 miliardi (618 milioni export, +22%, e 512 milioni import, +36%). L’Italia è il terzo Paese fornitore della Serbia, dopo la Federazione russa e la Germania. Inoltre l’attività è favorita fin dal 2005 attraverso una linea di credito da 32 milioni, approvata dal governo italiano a favore delle piccole e medie imprese serbe, per l’acquisto di attrezzature e macchinari italiani. Nel ‘Doing Business Report’ redatto dalla Banca Mondiale e dall’International Finance Corporation (Ifc), la Serbia è salita dal 95/o al 68/o posto nella graduatoria che elenca 175 economie mondiali in base alla facilità di ottenere le licenze e i documenti necessari per la costituzione di un’impresa. Fra i grandi investimenti italiani in Serbia spicca l’acquisizione di Delta Banka (la principale banca privata serba) da parte di Banca Intesa, per 350 milioni di euro, uno dei maggiori investimenti esteri realizzati in Serbia negli ultimi sei anni.

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