
Le fiere del Lingotto ai francesi
I transalpini potrebbero cambiare idea: nel mirino le strutture post olimpiche L´obiettivo: diventare gli unici gestori in città degli spazi per rassegne Passano alla società di Lione il Salone del Vino Restructura e Ideasposa DIEGO LONGHIN I muri del Lingotto non interessano ai francesi di Générale Location, i marchi sì. I padiglioni dell´ex fabbrica della Fiat rimangono fuori dal protocollo che ieri sera il patron di Promotor International, Alfredo Cazzola, ha firmato con il presidente di GL events, Olivier Ginon. La proprietà della struttura rimarrà a Cazzola, ma gli eventi che vengono realizzati sotto la Mole, da Salone del Vino a Restructura, da Progetto & Arredo a Expocasa, da Dolc´è a Ideasposa, passeranno in mano alla società di Lione. L´operazione sarà perfezionata nel mese di luglio, anche se Cazzola rimarrà amministratore delegato di Promotor. Perché GL non ha acquistato anche il Lingotto? Ginon è chiaro. «A noi non interessa la struttura, ma la gestione delle attività», risponde dal quartier generale di Lione. Con l´acquisizione dell´azienda di Cazzola i francesi, anche senza muri, mettono comunque un piede a Torino, dove hanno già organizzato parte dei test events delle pre Olimpiadi, nel 2005. Avevano provato anche ad aggiudicarsi la gara per la realizzazione di tutte le strutture mobili dei Giochi, vinta poi da Consortium. Non è detto, però, che il quadro possa cambiare. Se nella partita dovessero entrare le strutture espositive della città, come l´Oval, il PalaIsozaki, il Palavela e Torino Esposizioni, Ginon potrebbe ripensarci. «La sola gestione dei padiglioni del Lingotto non è appetibile perché qualsiasi società dovrà fare i conti con concorrenti che sfrutteranno altri spazi importanti», sottolinea chi ha seguito la partita tra Cazzola e Ginon. In sostanza o si prende il pacchetto completo o il gioco non vale la candela. Le formule per arrivare a questo passaggio sono diverse. O i privati, quindi GL, acquisiscono tutto oppure il pubblico compra i padiglioni del Lingotto e poi decide di affidare la gestione complessiva del parco ai francesi. Ragionamento che ai vertici della società di Lione non dispiace. Cazzola, d´altronde, ha già offerto a Regione e Comune di acquistare per circa 50 milioni i padiglioni dell´ex fabbrica e fra pochi giorni sarà pronta la valutazione degli spazi fatta da Siti, l´istituto del Politecnico guidato da Riccardo Roscelli. L´imprenditore bolognese rappresenta un punto di contatto per aprire una trattativa con i francesi. Per gli enti pubblici avere una società come GL in casa potrebbe risolvere anche i problemi di gestione del post-olimpico. «Abbiamo incontrato i vertici della società di Lione – spiega Paolo Bellino, direttore della Fondazione XX Marzo – così come altre società. Non avendo tutte le professionalità in casa bisogna muoversi sul mercato. Ma non è ancora chiaro quale sarà il modello di gestione dei siti, ci sono diversi scenari».