Rassegna stampa

Largo ai mercanti della creatività

di Ada Masoero

Da oltre trent’anni «ArteFiera» di Bologna conserva il suo primato: non solo quello di essere stata la prima grande Fiera internazionale di arte contemporanea in Italia (e la terza nel mondo, dopo Colonia e Basilea), ma anche e soprattutto quello di aver mantenuto e consolidato una leadership che pare non scalfibile, anche oggi che lungo il solo corso del Po si conta un evento di questo genere più o meno ogni 50 chilometri. Partita nel 1974 con pochi espositori ma subito selezionatissimi, in anni in cui l’arte contemporanea poteva contare su un pubblico davvero scarso, la Fiera è cresciuta anche grazie al rapporto con la città, tanto che oggi è la città stessa a proporre suoi spazi privati, normalmente inaccessibili (oratori, antichi palazzi, cortili segreti) e ad aprirli all’arte, come accade con «Bologna Art First», vivendo la fiera come una vera festa.

La fortuna di «ArteFiera» (l’edizione 2007 ha richiamato in cinque giorni 50mila visitatori) è il frutto di una miscela di fattori che Giorgio Marconi, presente sin dalla prima edizione, riassume così: «Professionalità e organizzazione. Noi non siamo mancati una sola volta». E Claudia Gian Ferrari, che ricorda di essere stata al fianco del padre Ettore sin dall’esordio di «ArteFiera» e che oggi fa parte del comitato consultivo (con lei sono i galleristi Gianfranco Benedetti della Stein, Marilena Bonomo, Ben Brown, Tiziano Dabbeni, Monica De Cardenas, Elio Pinottini della Narciso, Pasquale Ribuffo della Galleria de’ Foscherari, e il direttore del «MAMbo» di Bologna, Gianfranco Maraniello), lo conferma: «La professionalità conta molto, specie oggi che le fiere d’arte contemporanea nascono un po’ dovunque, spesso all’insegna dell’improvvisazione. Poi c’è l’eccellente collocazione logistica, e inoltre, essendo la più antica, è ormai una tradizione dire che «il mercato dell’arte in Italia si fa a Bologna». Certo però è un po’ frustrante per noi galleristi constatare come oggi i collezionisti non frequentino praticamente più le gallerie, ma solo fiere e aste, mentre il rapporto con la galleria e il gallerista andrebbe salvaguardato».

Diretta da cinque anni da Silvia Evangelisti, «ArteFiera» può contare anche quest’anno su riconferme di grandi gallerie italiane e internazionali (da Artiaco a De Cardenas a De Carlo, da Marconi a Minini, Stein, Studio La Città, Tucci Russo fra gli italiani e fra gli stranieri le gallerie di New York, Sperone Westwater e James Cohan, che torna dopo il debutto fortunato dello scorso anno, quando presentò Bill Viola; il grande Thaddaeus Ropac di Salisburgo e Parigi; Jerôme de Noirmont di Parigi; Crane Kalman, Alison Jacques e Ben Brown, presenza ormai "storica", di Londra; Andrea Carasch di Zurigo…). A loro si aggiungono numerosi nuovi arrivi, come l’indiana Bhody Art, in un momento in cui l’arte indiana si sta imponendo un po’ dovunque come una vera rivelazione, e poi Austin/Desmond di Londra, Lelong di Parigi, Friedrich Petzel e Virgil De Voldere di New York, Diana Lowenstein di Miami, Mizuma di Tokio, Mário Sequeira di Braga in Portogallo (altro Paese più che emergente nel panorama internazionale dell’arte), e la tedesca Jablonka. «Nello scegliere le gallerie internazionali – spiegano ad "ArteFiera" – si preferisce puntare sulla qualità piuttosto che sul numero, scegliendo sempre presenze non ovvie: sarebbe sciocco tentare di imitare Basilea; ciò che invece cerchiamo fermamente sono le proposte poco viste, capaci di portare vere novità».

Se queste gallerie appartengono al Gotha internazionale, «ArteFiera» non trascura però le realtà più giovani, a cui anzi destina uno spazio privilegiato, nel cuore del percorso: sono 26 le gallerie con non più di cinque anni di attività presenti quest’anno. Vengono da tutt’Italia (Annarumma e T293, da Napoli; Federico Luger, Massimo Carasi, Galica, Pianissimo, PrometeoGallery e Riccardo Crespi, da Milano; agenzia 04 e Fabio Tiboni, da Bologna; Monitor, Caos ed Extraspazio, da Roma; Citric, da Brescia; 42, da Modena; SpazioA, da Pistoia…) ma anche dall’estero: da Berlino e da Londra, da Parigi e da Marsiglia, da Budapest e da Bucarest, da New York e da Tokio. Tutti portano artisti giovani, perché l’identità di «ArteFiera», sempre preservata, consiste proprio nell’ampiezza delle proposte, che dai maestri del primo ‘900 arrivano fino alla più fresca contemporaneità.
La visita
1Sede. ArteFiera si tiene nel Quartiere Fieristico

di Bologna dal 24 al 28 gennaio 2008. Giovedì

24 gennaio alle ore 15.00 ci sarà la preview a inviti.

1Orari. Da venerdì 25 a domenica 27 gennaio

(ore 11.00 – 19.00); lunedì 28 gennaio (11.00 – 17.00).

1Biglietti. Intero, euro 16,00, ridotto,

euro 13,00. Gratuito per i giovani in possesso di Carta Giovani del Comune di Bologna.

1Informazioni. www.artefiera.bolognafiere.it.

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