
«Una nuova casa per un evento tra business e cultura»
«Finalmente un evento di design in un luogo di design». È euforico Rosario Messina, vulcanico presidente di Cosmit, per l’inaugurazione della 45ª edizione del Salone internazionale del mobile, la prima nella Fiera di Rho-Pero: «La più bella al mondo», aggiunge.
Certo, il trasloco dalla vecchia Fiera non è stato una passeggiata. «C’è un po’ di timore per il non perfetto completamento delle infrastrutture, dei parcheggi – spiega Messina -. Ma, come tutti i nuovi inquilini, anche se la casa non è pronta al 100 per cento abbiamo preferito andare ad abitarci subito piuttosto che rinviare di un anno».
Un lavoro eccezionale anche per la massiccia presenza di espositori: i padiglioni di Technology for the kitchen (Ftk) e del SaloneSatellite (9mila metri quadrati) sono stati allestiti ex novo perché non era rimasto neanche un centimetro quadrato libero.
Negli anni il Salone si è trasformato da fiera del design in fenomeno culturale, artistico, economico. Il suo nucleo centrale, però, rimane lo stesso. Ragiona Messina: «È il luogo in cui designer e progettisti si incontrano operativamente con i produttori. Solo in Italia, infatti, ci sono imprenditori coraggiosi, pronti a investire sulle idee. Lo ha dichiarato di recente pure Philip Stark: senza Kartell e Flos, che hanno creduto in lui, non sarebbe arrivato da nessuna parte».
Per questo, ogni anno i giovani designer fanno carte false per essere selezionati al SaloneSatellite (al quale non si può partecipare per più di tre volte), arrivando a spendere migliaia di euro per realizzare le opere da mettere in mostra.
Insomma: importiamo talenti, esportiamo il nostro design, imitato in tutto il mondo: «Ma basta con la storia che la Cina ci danneggia – sbotta Messina -, nel 2005 è stato, insieme a Russia e ai Paesi dell’Est europeo, il Paese con il tasso di incremento maggiore per il nostro export».
Ma che Salone sarà quest’anno? «Dopo la "bassa marea" che ha portato anche a una trasformazione dimensionale delle nostre aziende – spiega Messina – le imprese medio-grandi hanno ricominciato a crescere e a investire in innovazione, ricerca e sviluppo, gettandosi alle spalle, si spera definitivamente, la fase del riflusso». Quella, per intenderci, in cui ci si copiava l’un l’altro sotto l’ingannevole contenitore delle "tendenze". «Ve ne accorgerete in Fiera – conclude Messina -, il design italiano ha fatto un ulteriore salto di qualità».