Rassegna stampa

«Più spazio a Bologna senza togliere ai territori»

Giorgio Costa
FORLÌ
Rinunciare all’aeroporto? «Neanche a pensarci». Chiudere la fiera? «Ma stiamo scherzando?». Il policentrismo ha steso le sue radici e ora rimetterci mano non sarà facile. La soluzione è un’altra: «Valorizzare l’esistente mettendolo a sistema».
Vista da Forlì e dal suo primo cittadino Nadia Masini, il nuovo assetto regionale che sarà scritto nel Piano territoriale regionale – che sarà oggetto di un lungo dibattito tra centro e periferia – ha una prospettiva chiara e precisa: «La valorizzazione di Bologna non può avvenire a scapito di altri territori». Messo alla prova della periferia il Piano di ridisegno del sistema regionale – a cominciare dalle infrastrutture e dai servizi – si rivela subito arduo ed è facile immaginare che l’unica cosa che si potrà fare sarà «mettere in rete», in qualche modo limitare i danni (e creare al tempo stesso le condizioni di sostenibilità) di un contesto che, ad esempio, vede attive 10 fiere e due aeroporti a distanza di 20 chilometri e 4 nell’arco di 150 chilometri.



Come parte la discussione sul policentrismo?



Bene. Niente da dire sull’idea di dare a Bologna il ruolo di "vetrina" della regione. Ma la valorizzazione di Bologna non deve avvenire a scapito degli altri territori. Anche perché lo scopo del Piano deve essere quello di irrobustire i territori e non di indebolirli.



Ma se si scoprisse che l’aeroporto di Forlì non può reggere alla logica del sistema o della dimensione o dei conti, che nel 2006 erano in rosso per oltre 2 milioni…



Chiudere l’aeroporto? Ma non scherziamo! Lo scalo ha un piano industriale che prevede di raggiungere il milione di passeggeri nel 2010 e poi lo scalo è il perno di un sistema anche formativo che ruota intorno all’aerospazio, dalla laurea in ingegneria all’istituto tecnico. Per non dire della scuola dell’Enav e delle tante aziende di settore che si stanno sviluppando intorno al settore aeronautico. Si tratta di un contesto di eccellenza che ha importanti ricadute sul territorio e che va valorizzato, altro che chiuso.



Idem per la fiera, immagino…



Esattamente. Ospita un importante evento biennale in campo avicolo e ha una sua caratterizzazione. E poi nel 2007 dovrebbe rivedere l’equilibrio di bilancio. Anche in questo caso non siamo disponibili a chiudere niente.



Basta mettere in rete e tutto si risolve, dai conti alla sostenibilità complessiva?


Si tratta di mettere a sistema e promuovere uno sviluppo equilibrato dei territori, di tutti territori. L’eccellenza non è solo un fatto dimensionale, anzi. Del resto è proprio questo cui la politica regionale tende, anche con l’ingresso della Regione nello scalo cittadino. E lo stesso deve accadere per le fiere.



Sarà un cammino facile?



Difficile dirlo. Quello che so è che è un processo importante e indispensabile per tenere conto dei cambiamenti che la società e l’economia regionale stanno affrontando. Io credo che la chiave di volta siano le sinergie e lo sviluppo delle vocazioni forti dei territori senza farsi concorrenza gli uni con gli altri (ad esempio in fatto di aeroporti e fiere) ma alleandosi per fare massa e pesare di più sui competitor esterni.
g.costa@ilsole24ore.com

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Parte il percorso di presentazione del Ptr ai territori


Il 10 luglio ci sarà la presentazione ufficiale del Ptr al mondo dell’economia e alle parti sociali. Interventi di Luigi Gilli, assessore regionale alla Programmazione territoriale e del consulente Aldo Bonomi. Seguiranno interventi di imprenditori di successo.

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