
«Il Portello non è in vendita»
Marco Morino
MILANO
Il Portello, la struttura che occupa i padiglioni urbani di Fiera Milano (in pratica ciò che resta in città dopo l’apertura del nuovo polo di Rho-Pero), non è in vendita. Lo afferma Luigi Roth, presidente della Fondazione Fiera, dopo la girandola di voci alimentata dai conti in rosso di Fiera Milano Spa – la controllata quotata in Borsa – e il successivo piano per uscire dalla crisi. « Non abbiamo mai pensato – dice Roth – né pensiamo di vendere il Portello che fa parte integrante del patrimonio di Fondazione Fiera Milano. È in corso una riflessione per mettere a punto una nuova strategia in grado di utilizzare al meglio il nuovo Polo di Rho-Pero e il polo urbano, anche in considerazione dell’eventuale utilizzo di parte del primo per l’Expo 2015 nel caso di assegnazione a Milano». Anche l’ipotesi di delisting viene smentita; peraltro sul titolo Fiera Milano si è riacceso, di recente, l’interesse degli investitori.
Per quanto riguarda il Portello, Fiera Milano Spa sta preparando il piano industriale che prevede per il polo urbano la possibilità di ospitare esposizioni "leggere" e di attirarne di nuove. Nel contempo, con gradualità si inizierà a pensare a nuove funzioni di interesse pubblico nei settori della cultura, della congressistica, del l’entertainment e degli eventi mentre resterebbe esclusa – si dice in ambienti vicini alla Fiera – ogni sua utilizzazione, diretta o indiretta, per la grande distribuzione.
Ieri intanto il consiglio di amministrazione di Fiera Milano Spa ha approvato l’ultima trimestrale 2006 che coincide di fatto con l’esercizio 2006 della durata di sei mesi e che prevede un disavanzo (1° luglio-31 dicembre) di 42,2 milioni di euro, in linea con quanto previsto dall’ultimo Cda. Ora l’attenzione si sposta sul nuovo piano industriale che permetterà al management di scoprire le carte e indicare su che cosa puntare per il rilancio di Fiera Milano Spa. L’accordo raggiunto con Federlegno-Arredo, che ha acquistato l’attività organizzativa di Build Up, il salone dell’architettura e delle costruzioni, rappresenta un’importante indicazione. Federlegno aveva già fatto capire di voler trasferire il Saiedue da Bologna a Milano a partire dal 2008. Ora con l’acquisto di Build Up, Federlegno darà vita a un nuovo progetto di salone delle costruzioni, dell’archiettura e dell’edilizia, che costituirà una delle principali novità del calendario milanese del 2008.
Sempre ieri, il Comitato esecutivo della Fondazione ha esaminato i propri conti rilevando una riduzione dell’indebitamento contratto per la costruzione del nuovo polo che ha comportato un investimento di circa 750 milioni di euro. L’investimento è stato effettuato in totale autofinanziamento: per l’80% con mezzi propri e per il 20% a prestito. Il debito al 31 dicembre 2006 ammonta a 187 milioni di euro grazie ai 523 milioni incassati dalla vendita del quartiere cittadino al consorzio CityLife. Il rimborso del debito è stato pianificato entro il 2018.
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