
«Fusione tra Bologna e Rimini»
Marco Alfieri
MILANO
Ampliamento del quartiere fieristico, rafforzamento del mercato domestico, ulteriore spinta all’internazionalizzazione e potenziale fusione con Rimini. È un inizio d’anno di grande lavoro per BolognaFiere e per il suo amministratore delegato, Michele Porcelli. Specie dopo un consuntivo 2007 «molto soddisfacente», con ricavi consolidati che salgono a 126,7 milioni (+6,8% sul 2006) e il Mol che migliora a 27,4 milioni (+4,7%), nonostante la difficile congiuntura del settore fieristico, indebolita da quell’italianissimo vizio che Porcelli chiama «ubriacatura da spazi espositivi». In controtendenza, «l’andamento delle nostre manifestazioni è stato positivo», spiega Porcelli. «Con punte significative su Cosmoprof, Saie, Marca, Cersaie e Autopromotec». Sempre nel 2007, BolognaFiere ha organizzato 7 nuovi eventi, tre a Bologna e quattro all’estero, «dove siamo leader organizzando circa i 2/3 degli eventi fieristici italiani su Asia, Usa, Russia e Turchia. Con una crescita della presenza in Cina dove fanno capo al gruppo ben 8 eventi annuali».
In questo senso il 2008 «sarà un anno importante e sfidante», ragiona l’a.d. bolognese. «Ci sarà il lancio del progetto integrato Sistema Saie con nuovi eventi, che consoliderà la nostra posizione leader nel comparto delle costruzioni e dell’architettura, nonché nuove manifestazioni dirette come Design on Board e MeckforPack e indirette, Salone Immobiliare, Tanexpo e Fishing Show». Inoltre, con l’investimento sul nuovo padiglione, che porterà lo spazio espositivo del quartiere di Bologna a 200mila metri quadrati, si completa il piano di 230 milioni di investimenti realizzato sostanzialmente in autofinanziamento «che ha consentito una forte crescita del gruppo e un aumento del fatturato di oltre il 50%, il raddoppio della quota di ricavi controllata direttamente (oggi al 62%), ottenuta acquistando marchi e producendo manifestazioni di proprietà e la crescita della leadership all’estero». A regime, prosegue Porcelli, «stiamo parlando di circa 80 manifestazioni fieristiche totali riconducibili al gruppo tra Bologna, Modena, Ferrara e quelle all’estero». Entro la fine dell’anno, prosegue Porcelli, sarà inoltre pronto il nuovo parcheggio Michelino, con 7.500 posti auto, 53 milioni di investimento fatto in project financing con Autostrade spa. Un’infrastruttura che segue la recente apertura del Casello Fiera dedicato.
Più in generale, «il 2008 di BolognaFiere sarà all’insegna dell’internazionalizzazione e del rafforzamento nel mercato domestico, accompagnando sempre più la specializzazione produttiva delle nostre imprese e investendo nelle filiere fieristiche». Senza dimenticare il business dei servizi, prosegue l’a.d, «che già oggi incide per circa il 20% sul nostro fatturato. Assecondando la richiesta di know how delle imprese. Insomma meno consumer e più B2B».
Un 2008 quindi decisivo per BolognaFiere, in cui il peso degli investimenti in autofinanziamento peserà giocoforza sui bilanci. Ma soprattutto un 2008 in cui, «dopo la grande sbronza, dopo i troppi anni passati nella mistica del prima costruiamo i padiglioni e poi decidiamo cosa metterci dentro, non senza tentativi di clonazione di manifestazioni, spesso malriuscite», per Porcelli «è arrivato il tempo di deporre le armi e sviluppare alleanze, sinergie». Anzitutto con Fiera Rimini «con cui stiamo studiando accordi commerciali e sinergie tra segmenti, fino ad arrivare, potenzialmente, a fusione tra i due enti». E poi anche con Fiera Milano, dopo i dissidi passati su Saie. «È tempo di collaborare», sentenzia Porcelli. «Nel reciproco riconoscimento delle diverse leadership settoriali, sono sicuro che alcune riflessioni comuni possano farsi fin da subito con Milano». Il matrimonio con Rimini, indotto dall’incombere dei grandi player internazionali (i francesi di Gl Events già sono azionisti di Bologna), darebbe la giusta massa critica per dialogare alla pari con il gigante ambrosiano. Abbandonando le vecchie ruggini.