
«Fiere, un freno ai localismi»
Nicoletta Picchio
ROMA
Va bene la concorrenza, ma è negativo avere un sistema fieristico con troppi protagonisti, dove si arriva addirittura a un «cannibalismo deleterio» tra le varie città. A lanciare l’allarme è il ministro del Commercio internazionale, Emma Bonino. «Bisogna mettere a freno l’idea campanilistica che ogni capoluogo di Regione voglia la sua fiera e che la competizione si misuri a metri quadrati a livello locale», ha detto la Bonino. «Roma e Milano, Bologna e Parma, Bari e Torino: ognuno avrà sicuramente la sua fiera, ma non saranno attrattive perché anche i contenuti finiranno per essere gli stessi. Piuttosto, bisogna puntare di più all’estero e all’internazionalizzazione», ha continuato il ministro.
Ad ascoltare, Raffaele Cercola, presidente dell’Aefi, l’Associazione delle esposizioni e fiere italiane, insieme a molti altri presidenti di fiere, presenti in platea. Occasione dell’incontro, la presentazione di due volumi, una guida bilingue, italiano e inglese, a cura del Touring Club italiano, "Fiere ed esposizioni in Italia", che offre il panorama delle fiere del nostro Paese più una serie di suggerimenti a chi si muove per queste occasioni, e di un album fotografico realizzato da Alinari, "Italiafiera", che racconta la storia delle fiere dal 1861.
Anche per Cercola le fiere sono troppe, ma ha sottolineato soprattutto un problema di governance nell’organizzazione del sistema, legato alla scelta della devolution: la competenza è regionale ed è difficile un’azione coordinata. La Bonino, infatti, ha sottolineato che la sua è una "moral suasion", mettendo in evidenza la difficoltà che ha l’Italia nel muoversi in squadra su tutto il tema dell’internazionalizzazione. Cercola sta lavorando per creare sinergie nel sistema fieristico, nell’ambito di un accordo di programma con il ministero e con l’Ice, da cui è derivata anche la pubblicazione dei libri. Inoltre l’Aefi sta avviando un programma per promuovere i sistemi fieristici italiani in Russia, Cina, Nord Africa e Turchia. Il sistema fieristico italiano, ha spiegato il presidente Aefi, è in sviluppo: ogni anno si organizzano in Italia più di mille manifestazioni, con 200mila espositori, 20 milioni di visatori provenienti da tutto il mondo.
C’è il problema, però, di aumentare la presenza degli espositori dall’estero: da questo punto di vista l’Italia ha minori presenze rispetto agli altri Paesi. Cercola sollecita il supporto dell’Ice, che proprio recentemente ha deciso di allargare la propria base all’estero, aprendo nuove sedi in Africa e nell’Est. Il direttore generale dell’Ice, Massimo Mamberti, è pronto alla massima collaborazione, ma, ha detto, è difficile attrarre stranieri in Italia se il sistema è parcellizzato. «Si crea un dispendio di energie», ha detto Mamberti, che comunque ha sottolineato l’importanza del sistema fieristico italiano. Sarebbe utile la sollecitazione fatta da Cercola al sistema delle fiere: la certificazione. L’Italia, infatti, ha detto, soffre di inaffidabilità e la certificazione sulle presenze di espositori e visitatori darebbe più certezze agli espositori esteri. Ma solo in 50 hanno scelto finora di farlo.
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