Rassegna stampa

La strategia di Roma favorirà Milano

Buona cosa, gli aiuti pubblici alla moda giovane (giovane in senso metaforico, si sa che i giovani italiani della moda hanno già, nella maggioranza dei casi, qualche capello bianco). Buona cosa perché aiuteranno a formare una generazione che, appena pronta per spiccare il volo, volerà direttamente a Milano. Credo davvero che sbagli, chi si preoccupa per la concorrenza di Alta Roma alla piazza milanese’, dice Carlo Pambianco, numero uno dell’omonima società di consulenza e vecchia volpe del mondo fashion, incrociato davanti a un caffè dopo gli annunci di Stefano Dominella: ´Solo qui a Milano, e la scelta del gruppo Marzotto di trasferirvi la sede lo dimostra, si trova infatti quel tessuto connettivo fra creatività, industria e finanza che rappresenta il fulcro su cui si è sviluppato il settore’. Nessuna concorrenza, come sostiene il presidente di Alta Roma, Dominella, dunque: ´No, anche perché mi sembra che le due realtà si pongano in modo diverso rispetto al mercato: una di formazione, l’altra di gestione e sviluppo. Non mi pare che l’alta moda romana e i giovani che sostiene sviluppino fatturati tali da renderli una piazza fondamentale, almeno per ora, per l’esercito dei buyer che cala a Milano. Nella capitale si preparano, vengono testati, e magari osservati. Ma per lo sviluppo industriale sono necessarie altre piazze. E sempre di più le piazze vanno definendosi e selezionandosi, anche a livello mondiale. Anzi’ aggiunge, ´dirò di più: qualche anno fa abbiamo realizzato una ricerca da cui emergeva che i buyer avevano sempre meno voglia di frequentare più fiere ed esposizioni in città diverse e che, una volta sancita la predominanza di una su tutte, sceglievano solo quella. Dunque, Pitti per l’industria dell’abbigliamento maschile, Milano per il pàp, anche donna, anche fieristico…’. Sarà per questo, che dopo quella fiera è nato White? (riproduzione riservata) Clarice Borgomanero

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