
La ricerca incontra le aziende
Oltre un centinaio di incontri one-to-one tra ricercatori e imprese, 76 espositori tra laboratori e centri di ricerca, 115 imprese. Sono alcuni numeri di R2B, il salone della ricerca industriale previsto oggi e domani alla fiera di Bologna, promosso da Aster, PniCube, Regione Emilia-Romagna e Smau, vetrina quest’ultima – si svolge in concomitanza – dedicata alle tecnologie per le imprese. Per l’ente di viale Aldo Moro un altro tassello per costruire uno sviluppo che, dice l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, «deve correre su due gambe: crescita delle imprese e crescita di una occupazione stabile».
Archiviata la fase più critica della recessione – con il Pil regionale (+1,4% nel 2010) che ha ripreso a camminare e con l’export (+16%) in aumento – restano infatti due emergenze: la disoccupazione volata al 5,7% e 59 mila persone in cassa integrazione. Per la Regione la strada maestra per irrobustire il sistema produttivo, per renderlo più competitivo e contemporaneamente rilanciare l’occupazione, è quella dell’innovazione. L’investimento delle imprese pubbliche e private della regione in R&S ha raggiunto quota 0,8% sul Pil (ultimo dato Istat, riferito al 2008), che sale all’1,33% comprendendo anche Pa e università. Meglio della media nazionale (1,23%) anche se gli obiettivi di Lisbona (3% entro il 2020) non sono ancora a portata di mano. Il traguardo si avvicina con la rete regionale dei tecnopoli.
«Un progetto – prosegue Muzzarelli – che quando sarà completato metterà in circolo 1.600 ricercatori per rispondere alle esigenze delle imprese. Da R2B dovranno uscire nuove idee per le aziende e per creare occupazione». Proprio la rete ad alta tecnologia – con una dote di 240 milioni, di cui 137 di risorse regionali, sarà ultimata nel 2013 con la realizzazione di 10 tecnopoli – è tra i grandi protagonisti del salone. Una manifestazione che mette a contatto mondo delle aziende e mondo della ricerca, su sei aree tematiche: agroalimentare, costruzioni, energia e ambiente, ict e design, meccanica e materiali, scienze della vita. Riflettori come sempre accesi sui ricercatori e sulle loro invenzioni, tra spin off universitari, start up, imprese innovative e laboratori per nuove opportunità di business. Gli industriali non fanno mancare il loro contributo. «R2B rappresenta anche un evento di rilievo per il nostro territorio – osserva Mario Riciputi, vice presidente di Confindustria Emilia-Romagna – in quanto è un’occasione in cui richiamare i centri di ricerca e le aziende più innovative a livello nazionale ed internazionale». Proprio Confindustria, insieme a Crit e in collaborazione con Alma Cube e Pni Cube (l’Associazione italiana degli incubatori universitari) ha organizzato per l’occasione un Matching Day per far incontrare imprenditori e responsabili tecnici di ricerca e sviluppo delle imprese con alcune tra le più innovative start up a livello nazionale che saranno presenti alla manifestazione. «Si tratta di un’occasione per favorire possibili collaborazioni – prosegue Riciputi – ma anche un momento in cui sostenere la crescita e lo sviluppo di queste nuove imprese, che in molti casi hanno competenze tecnologiche molto elevate e un rilevante potenziale di crescita».
Innovat&Match, faccia a faccia tra ricerca e impresa, vede impegnati in oltre 100 incontri aziende e centri di ricerca provenienti anche dall’estero, da Olanda, Francia, Spagna. Quanto a start up e nuove idee di impresa hanno a disposizione uno spazio espositivo: è occupato da 85 operatori, tra neo imprenditori che mettono in vetrina le loro aziende, nate dopo il primo gennaio del 2007, o aspiranti imprenditori che presentano i loro progetti: in tutto 68, tra start up e idee di impresa che si preparano a navigare autonomamente nel mercato.
Al salone non mancano anche una trentina di aziende dei 14 principali distretti produttivi dell’Emilia-Romagna che hanno usufruito del sostegno della Regione per realizzare 35 programmi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale insieme alla rete ad alta tecnologia. Programmi ai quali l’ente ha destinato 55 milioni di euro (28 per la ricerca industriale, 22 per lo sviluppo sperimentale, 5 per attività di diffusione dei risultati verso altre imprese del distretto, 8 per il reclutamento di giovani laureati, 12 per collaborazioni con la rete dei tecnopoli). Adesso la Regione ha messo anche in cantiere il rafforzamento del fondo Ingenium, a sostegno della nascita e dello sviluppo di imprese innovative e delle Pmi del manifatturiero, per aumentare una dotazione che oggi ammonta a 14 milioni di euro, la metà messi a disposizione dall’ente (il fondo è gestito da una joint venture italo-olandese). Anche quest’anno il salone è poi il palcoscenico della premiazione della start up dell’anno, con una selezione tra 11 aziende provenienti soprattutto dal Nord Italia e costituite a partire dal 2007 (l’evento è promosso da PniCube).
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L’IMPATTO
1,33%
Il peso
La quota del Pil in Emilia-Romagna destinata a ricerca e sviluppo, di cui lo 0,8% di investimento da parte delle imprese pubbliche e private. Un dato superiore a quello medio italiano (1,23%), anche se gli obiettivi di Lisbona (3%) sono ancora lontani
76
Gli espositori
Gli stand della ricerca, tra centri regionali, nazionali e esteri, presenti a R2B
85
Gli operatori
Soggetti che mettono in vetrina le loro aziende o idee imprenditoriali nello spazio dedicato alle start up e ai progetti
240 milioni
I fondi
La somma messa in campo dalla Regione, tra risorse proprie ed europee, per il completamento della rete dei tecnopoli, che sarà ultimata nel 2013 e che porterà a 1.600 i ricercatori